L'attacco non ha provocato vittime ma avrebbe causato un incendio dentro l'aeroporto. Lo spazio aereo di Mosca è rimasto chiuso per alcune ore, come misura preventiva
Un raid aereo effettuato con dei droni ha preso di mira la città nord occidentale di Pskov, in Russia, capoluogo amministrativo dell'omonima regione.
Il governatore della regione di Pskov, Mikhail Vedernikov, ha dichiarato, nelle prime ore del 30 agosto, che "un attacco di droni è stato respinto all'aeroporto. Non ci sono vittime". Vedernikov, ha sottolineato che si sta ancora valutando la portata dei danni.
"In seguito all'attacco, quattro aerei Il-76 sono stati danneggiati. È scoppiato un incendio e due aerei hanno preso fuoco", ha riferito l'agenzia di stampa russa Tass. Gli aerei danneggiati sono tutti velivoli a uso militare e costano milioni di euro.
Tutti i voli da e per l'aeroporto sono stati cancellati, ha scritto Vedernikov sul suo canale Telegram, aggiungendo che "se tutto è in ordine, l'aeroporto riprenderà le sue normali operazioni giovedì 31 agosto. Abbiamo tenuto una riunione di emergenza del personale e abbiamo delineato le azioni principali. Vi terremo aggiornati".
Un filmato condiviso dal governatore mostra il cielo illuminato dal fuoco a Pskov in seguito all'attacco. L' intelligence ucraina avrebbe rivendicato l'azione.
Alcune esplosioni sono state segnalate anche negli oblast di Bryansk e Orel. La Tass ha anche detto che lo spazio aereo sopra l'aeroporto Vnukovo di Mosca è stato chiuso per alcune ore.
La città di Pskov, situata vicino ai confini di Estonia e Lettonia, a 800 chilometri dal confine con l'Ucraina, è stata presa di mira dai droni a fine maggio.