Volontari aiutano i residenti a ripulire le case inondate dopo l'esplosione della diga di Kakhovka
Il bilancio delle vittime dell'attacco russo di domenica contro un centro di distribuzione di aiuti umanitari nella città di Orikhiv è salito a sette. I soccorritori hanno finito di setacciare le macerie di quel che resta della scuola colpita.
Orikhiv si trova vicino alla linea del fronte dove da giugno le forze ucraine provano a riconquistare posizioni. Il governatore regionale ha denunciato l'attacco come un "crimine di guerra". Il bombardamento ha distrutto la scuola "mentre i civili stavano ricevendo aiuti umanitari", ha precisato il Ministero degli Interni ucraino su Telegram, aggiungendo che anche gli edifici vicini sono stati danneggiati.
Nelle case inondate dalla diga di Kakhovka: "Non è rimasto più nulla"
I volontari che in precedenza avevano aiutato a evacuare le persone dalle strade allagate dopo la distruzione della diga di Kakhovka stanno ora ripulendo le case dai detriti portati dall'acqua. Nella regione di Kherson i residenti sono rimasti con poco o niente.
"Portiamo via tutto, non è rimasto più nulla", racconta un volontario. "Mi dispiace per tutte le persone che sono state colpite dall'inondazione e che hanno perso le proprie case. Tutto è distrutto, anche i muri si stanno sgretolando, i soffitti, il tetto".
Il Servizio di emergenza dello Stato ucraino ha condiviso un video in cui i vigili del fuoco sono stati vittima di un bombardamento nemico, mentre spegnevano un incendio nella regione di Donetsk.
Al termine del video si vedono i vigili del fuoco mettersi al riparo sul loro camion. Il servizio di emergenza ucraino ha fatto sapere che non ci sono feriti.