NewsletterNewslettersEventsEventiPodcasts
Loader
Seguiteci
PUBBLICITÀ

'Stop a festival Cina dove si mangiano i cani', corteo a Napoli

Movimento Meta, mai più animali vivi in pentole bollenti
Movimento Meta, mai più animali vivi in pentole bollenti
Diritti d'autore 
Di ANSA
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.

(ANSA) - NAPOLI, 29 GIU - "Dal 21 al 30 giugno a Yulin in Cina si tiene il festival della carne di cane, ogni giorno migliaia di cani e gatti vengono uccisi nell'acqua bollente per mangiarli". Così Stefania Caiafa, presidente del Meta (Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente) di Milano spiega il senso della manifestazione svolta a Napoli per chiedere lo stop della rassegna che si tiene da sei anni in Cina. "Vogliamo che non accada mai più - spIega - che migliaia di cani e gatti vengano squagliati bolliti e prima ancora massacrati di botte. Ho deciso oggi di manifestare qui a Napoli perché so che la città è piena di cani e gatti che sono amati e trattati con grande attenzione dai partenopei. Per questo ho deciso di sensibilizzare Napoli su questo che accade in Cina nella città di Yulin". Il corteo degli animalisti è iniziato in Piazza Garibaldi con striscioni che protestano contro la rassegna cinese e mostrano anche foto di cani uccisi e senza pelo prima di essere mangiati. "Nel periodo di avvicinamento al festival - spiega Caiafa - sappiamo che migliaia di cani vengono anche rapiti da case private per diventare cibo. In Cina ci sono tanti attivisti che protestano e anche noi siamo in prima linea a chiedere di fermare questa rassegna. In questi anni abbiamo anche provato a contattare l'ambasciata cinese con petizioni e richieste di fermare la rassegna ma non abbiamo mai avuto una risposta". L'attivista sottolinea infine come in Cina venga usata pelliccia di cani per oggetti venduti anche in Italia: "Ci sono tanti negozi asiatici in Europa - spiega - dove si vendono capi con inserti del pelo di cane e di gatto, o piccole pellicce di cane, tutto vietato in Italia. Andiamo sempre nei negozi a controllare le etichette e spesso chiamiamo la polizia. Lo scorso anno un negozio a Milano è stato chiuso per questo". (ANSA).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Guerra a Gaza: al via la campagna di vaccinazione contro la poliomelite

Attacco aereo russo contro un condominio di Kharkiv: almeno 7 morti

Vucic da von der Leyen in Repubblica ceca per parlare delle riforme chieste dall'Ue