Disordini in Kosovo. Arrivano i turchi. Dopo l'appello NATO, inviati uomini e mezzi

Il Rappresentante della politica estera Ue Borrell ha sollecitato l'organizzazione di nuove elezioni nei comuni al centro delle contestazioni
Il Rappresentante della politica estera Ue Borrell ha sollecitato l'organizzazione di nuove elezioni nei comuni al centro delle contestazioni Diritti d'autore Bojan Slavkovic/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Kosovo. Per riportare la calma nel nord arrivano uomini ed equipaggiamenti dalla Turchia. La scorsa settimana l'annuncio NATO: "Invieremo altri 700 uomini". L'appello di Ue e cancellerie europee: "Ripetere il voto nei comuni a maggioranza serba"

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Disordini in Kosovo. Nel nord arrivano uomini ed equipaggiamenti turchi

In Kosovo arrivano anche i turchi. All'annuncio NATO dell'invio delle proprie truppe è seguito l'invio di un battaglione di Ankara per sedare i crescenti disordini nel nord. Di circa 350 uomini il contingente turco al momento parte della KFOR, la forza militare internazionale dell'Alleanza Atlantica, incaricata del mantenimento della pace nella regione. Appena la scorsa settimana, l'annuncio NATO dell'invio di altre 700 unità, in supporto alle 3800 già presenti sul posto.

I serbi boicottano, gli albanesi vincono. Le amministrative della discordia

Una trentina i militari rimasti coinvolti e feriti nei violenti scontri della scorsa settimana. A originarli, le tensioni seguite alle recenti elezioni amministrative in diversi comuni del nord. Ampiamente boicottato dalla maggioranza serba, che ha disertato le urne per protestare contro politiche ritenute discriminatorie, il voto ha portato all'elezione di candidati della minoranza albanese, contestati al momento in cui tentavano di assumere le loro funzioni.

L'appello di Bruxelles, Parigi e Berlino: "Si torni al voto"

Negli scorsi giorni, il Rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, aveva sollecitato l'organizzazione di nuove elezioni nei comuni al centro delle contestazioni e invocato garanzie per la partecipazione della maggioranza serba. Sempre dal summit della Comunità politica europea in Moldova, l'appello è stato ribadito anche dal cancelliere tedesco Olaf Scholz e dal presidente francese Emmanuel Macron, che hanno indicato nel ritorno alle urne, la sola via per un ritorno alla calma.

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