Francia, massima allertà per la siccità nei Pirenei orientali: restrizioni sull'irrigazione agricola

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Di Michela Morsa
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Da mercoledì è vietato riempire piscine e irrigare campi da golf e spazi verdi utilizzando l'acqua delle rete idrica pubblica. Nel dipartimento si registra un deficit di precipitazioni del 60-65% negli ultimi 12 mesi

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L'Agly, uno dei principali fiumi dei Pirenei orientali, il dipartimento francese che si estende dalla catena montuosa alla costa mediterranea, è quasi completamente prosciugato, ancor prima della metà di maggio. Un evento eccezionale che dà l'idea della situazione di grave siccità che sta investendo il territorio e che ha spinto la prefettura a intervenire. 

Da mercoledì in quasi tutto il dipartimento sarà emanato il massimo livello di allerta, che corrisponde a una "situazione di crisi". Di conseguenza, saranno rafforzate le restrizioni sull'utilizzo dell'acqua, per il momento in vigore fino al 13 giugno. 

Sono vietate l'irrigazione di orti e spazi verdi e il riempimento di piscine private utilizzando l'acqua delle rete idrica pubblica. Sui campi da golf, l'irrigazione è consentita solo dalle 20 alle 2, ma solo se l'acqua proviene da un sistema di riutilizzo. Il lavaggio delle auto è consentito solo nelle stazioni in cui il 70% dell'acqua è riciclata. È vietato anche l'utilizzo delle docce in spiaggia. Limitazioni anche per l'irrigazione agricola.  

Finora il dipartimento è quello più colpito dalla siccità nel Paese, con un "deficit eccezionale di precipitazioni", che oscilla tra il -60% e il -65% negli ultimi 12 mesi. 

"Ci troviamo davvero in una situazione senza precedenti, in quanto attualmente stiamo osservando livelli che dovremmo osservare in anni secchi a luglio o agosto", spiega l'idrogeologo Hichem Tachrift

A preoccupare, inoltre, è anche il rischio di un più facile insorgere degli incendi causato dall'inaridimento della vegetazione. Una possibilità concreta che tiene i vigili del fuoco in stato di massima allertà. 

Le restrizioni riguardano i bacini idrografici dell'Agly e del Têt, i due principali fiumi del Rossiglione dove si concentra l'attività agricola, nonché le falde dell'Aspres, una zona montuosa, e la costa mediterranea, dove si trovano le località balneari di Argelès-sur-mer, Collioure o Canet-en-Roussillon. Avranno quindi ripercussioni sull'agricoltura e sulle attività turistiche della zona, già danneggiate dalla siccità. 

La preoccupazione degli agricoltori

Il comunicato del prefetto diffuso martedì sera sottolinea la necessità di "un'equa ripartizione dello sforzo tra tutti gli usi: agricoltura, altre attività economiche, vita quotidiana, flussi nei fiumi", "uno sforzo collettivo".

Per Bruno Vila, presidente della Federazione dipartimentale degli agricoltori, la restrizione sull'irrigazione "non è così grave come non avere acqua, ma irrigare con meno del 50% avrà delle conseguenze: i timori che avevamo si moltiplicheranno e siamo solo all'inizio della stagione". 

"Dobbiamo essere realistici", ha aggiunto, "a meno di un miracolo climatico, non potremo tornare indietro fino all'autunno, e dal punto di vista economico sarà complicato".

In visita ai Pirenei orientali, sabato il ministro dell'Agricoltura Marc Fesneau ha cercato di rassicurare gli agricoltori, promettendo un risarcimento per le perdite subite a causa dell'eccezionale siccità.

"È una situazione di crisi come quella di Covid (...) Copriremo la perdita di raccolti o la perdita di fondi", ha annunciato, riferendosi agli arboricoltori che rischiano di perdere non solo i loro raccolti ma anche i loro frutteti. 

Allarme in tutta la Francia

I Pirenei orientali non sono l'unico dipartimento in stato d'emergenza. Quest'anno il livello di "crisi" è già stato attivato in altri tre dipartimenti: Bouches-du-Rhône, Gard e Var. Nove dipartimenti sono invece interessati da un "allarme rinforzato".

La scorsa settimana, il ministro della Transizione ecologica, Christophe Béchu, ha sottolineato che "in vista dell'estate del 2023 i prefetti non devono avere paura di calcare la mano se sono necessarie decisioni restrittive".

Il Bureau de recherches géologiques et minières (Brgm) ha avvertito a metà aprile del rischio "comprovato" di siccità estiva per alcune regioni, dal momento che le piogge di marzo non sono state sufficienti a ricaricare le falde acquifere del Paese: il 75% rimane a livelli moderatamente bassi o molto bassi.

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