La siccità sta prosciugando l'Europa. Andalusia a corto di acqua potabile

Emergenza siccità
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Di Debora Gandini
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L'acqua del rubinetto è diventata pericolosa da consumare, e molti spagnoli si deve rifornire da autocisterne

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Nel sud della Spagna non piove da mesi e la siccità ormai sta tornando ad essere un problema per molte zone, come per l’Andalusia. In questa regione, il bacino della Sierra Boyera è quasi asciutto.

Le compagnie idriche sono costrette ad attingere da un altro lago, contaminato però da anni di scarico di letame da parte dei produttori di latte. L'acqua del rubinetto è diventata pericolosa da consumare, e la popolazione si deve rifornire da autocisterne. “Non avevo idea di quanta acqua avesse bisogno una persona a casa. Finché non abbiamo dovuto riempire le bottiglie e comprare l'acqua. È tantissimo. Non è normale che ciò accada nel 21° secolo. Ma dobbiamo affrontare questa situazione".

La crisi idrica sta avendo conseguenze anche su ristoranti e pasticcerie. Dovendo attingere da queste forniture molti non riescono più svolgere il proprio lavoro.

Fino a 27 milioni in Spagna devono affrontare la carenza di acqua entro il 2050. Il sud-est del paese è a più alto rischio. Nuovi investimenti in infrastrutture e tecnologia sono fondamentali dunque per mitigare gli impatti della crisi. Le disposizioni del governo spagnolo sono finalizzate ad un risparmio idrico, nonostante il fatto che - secondo gli esperti lodali - il consumo umano sia garantito per almeno due anni.

La siccità, dovuta ai cambiamenti climatici, sta portando ad un evidente alterazione del biosistema dell'area, con gravi ripercussioni per flora e fauna, con 57.679 chilometri quadrati che circondano il bacino e che sono ormai aridi.

Un’emergenza europea

Secondo i dati dell’ultimo report annuale di Copernicus, il servizio europeo di osservazione della Terra, lo scorso anno è stato il più secco da quando esistono le rilevazioni scientifiche per il clima, ovvero dalla metà del secolo scorso.

La siccità dei mesi scorsi ha portato il 63% dei fiumi europei ad avere un livello di riempimento ben al di sotto della media. Le temperature record della scorsa estate, la più calda di sempre in Europa con 1.4°C al di sopra della media, hanno impoverito anche i bacini idrici sotterranei.

A Barcellona le riserve idriche di Sau sono diminuite a tal punto da costringere le autorità a rimuovere i pesci all’interno per evitare che morendo contaminassero le acque della regione.

In Catalogna la capacità dei bacini si attesta al 27%, un dato che ha portato l’associazione degli agricoltori spagnoli Coag a dichiarare "compromesse" diverse colture di cereali e olive, oltre che a ridurre del 40% l’acqua utilizzata per le altre coltivazioni.

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