(ANSA) – NAPOLI, 18 APR – Decine di tonnellate di rifiuti
speciali, ma non classificati come tali per abbattere i costi di
trattamento e smaltimento, interrati in terreni agricoli
(noccioleti e frutteti); uno dei siti d’interramento ricade
addirittura all’interno del territorio dell’area protetta del
Parco Nazionale del Vesuvio. Per tutto questo i militari della
Compagnia Carabinieri di Torre Annunziata e del Reparto
Carabinieri “Parco” di San Sebastiano al Vesuvio hanno dato
esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari personali nei
confronti di 9 persone, gravemente indiziate di traffico
illecito di rifiuti.
L’attività di indagine è cominciata a gennaio 2021 a seguito
di verifiche effettuate su un’impresa di smaltimento rifiuti
operante in alcuni comuni vesuviani. I controlli dei militari
hanno fatto emergere la presenza di tre siti di sversamento
illecito di fanghi derivanti dal dragaggio di alcuni canali del
reticolo idrografico del fiume Sarno (Rio Sguazzatorio e Rio
Bottaro), dove i rifiuti in questione venivano trasportati,
sversati senza alcuna autorizzazione e senza il previsto
trattamento. Nei mesi successivi, si sono raccolti elementi di
prova su un collaudato sistema di dismissione di vari rifiuti
speciali e rifiuti pericolosi (rifiuti di lavori edili e
stradali, cartongesso, guaine bituminose, fresato d’asfalto,
amianto e terre e rocce da scavo) con il metodo del cosiddetto
giro bolla, ovvero la falsificazione dei documenti di trasporto,
tramite i quali gli scarti sarebbero stati declassificati
falsamente a rifiuti non pericolosi, abbattendo conseguentemente
i costi di trattamento e smaltimento, consentendo di ottenere,
pertanto, centinaia di migliaia di euro in profitti illeciti per
l’impresa. (ANSA).
Rifiuti speciali interrati in terreni agricoli, arresti

Nel Napoletano anche in area protetta del Parco del Vesuvio
Di ANSA