Francia in piazza contro la riforma delle pensioni. Proteste e scontri in tutte le principali città. Il Ministero dell'interno: "Partecipazione in calo". Nuova mobilitazione in programma alla vigilia del pronunciamento del Consiglio costituzionale, che potrebbe cancellare la riforma
Francia ancora in piazza: numeri in calo e incidenti in tutto il Paese
Per tutta la giornata di giovedì, nelle principali città francesi si è tornato ancora a manifestare contro la riforma del sistema pensionistico voluta dal presidente Macron: quasi due milioni, secondo gli organizzatori, poco più di un quarto - 570 000 - in base invece alle cifre del Ministero dell'interno, che stima quindi un calo della partecipazione rispetto all'ultima giornata di mobilitazione del 28 marzo.
I manifestanti non si arrendono: "Avanti tutta con le proteste"
"La riforma prevede tra l'altro di innalzare l'età pensionabile da 62 a 64 anni - ricorda l'inviata di euronews, Anelise Borges -. A Parigi l'undicesima giornata di mobilitazione è iniziata sotto gli uffici del più grande gestore patrimoniale del mondo, Black Rocks. Segno, secondo i manifestanti, di una nuova strategia e di una rinnovata determinazione per indurre alla marcia indietro il governo francese".
"Una riforma incomprensibile. Macron si sta affossando da solo"
"È un braccio di ferro - dice una di loro -. Il problema è che non sappiamo il vero perché di questa riforma. È ingiustificata, non ha una vera ragione d'essere. Ed è anche aneddotica sul piano contabile, per farne la pietra angolare del mandato presidenziale. Così facendo, Macron si è impelagato in una battaglia per lui persa in partenza. La rabbia che ha sollevato ormai non riguarda più solo la riforma, ma anche il processo antidemocratico, la repressione. Si spinge ogni giorno oltre e questa rabbia non si spegnerà. No, non si spegnerà."
Fermi e feriti: scontri in diverse città francesi
Numerosi gli episodi di violenza che si sono registrati in diverse città, con un bilancio che le stesse fonti stimano in 111 fermi e 154 agenti feriti. "La rabbia dei manifestanti è apparsa chiara in occasione degli scontri fra manifestanti e polizia - commenta Anelise Borges - Già a fine giornata il bollettino degli incidenti lasciava intendere che questa battaglia sociale è da considerarsi tutt'altro che conclusa".
Nuova mobilitazione alla vigilia del pronunciamento del Consiglio costituzionale francese
Incidenti e flessione della partecipazione che non hanno infatti scoraggiano i sindacati promotori a dare però già appuntamento per una nuova serie di manifestazioni. La data scelta, giovedì prossimo, non è casuale e coincide con la vigilia del pronunciamento del Consiglio costituzionale francese, che potrebbe cancellare parte o totalità della riforma. "Una tappa cruciale - ricorda ancora Anelise Borges - perché proprio questa è la condizione posta dai manifestanti per tornare al lavoro e riportare la calma nelle strade francesi".