Ungheria sempre più isolata. Viktor Orbán: "Ho finito gli alleati"

Viktor Orbán, solitario. (Budapest, 18.2.2023)
Viktor Orbán, solitario. (Budapest, 18.2.2023) Diritti d'autore Denes Erdos/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Di Ádám Magyar da Budapest - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

"Per la pace siamo rimasti in due: l'Ungheria e il Vaticano", disse il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che ora rischia di finire in... isolamento politico. Troppe le "beghe" senza soluzione: fondi europei, guerra in Ucraina, l'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato, lo stato di diritto...

PUBBLICITÀ

BUDAPEST - L'Ungheria è sempre più sola all'interno del sistema di alleanze occidentali.

Il primo ministro Viktor Orbán ha sfidato spesso il ​​mainstream europeo in passato, ma con lo scoppio della guerra in Ucraina ha perso anche il suo sostegno più importante: il governo polacco.

Non c'è da stupirsi - quindi - che il primo ministro abbia affermato, durante il suo discorso sullo stato del Paese a febbraio, di aver finito gli alleati.

A proposito della guerra e dei carri armati Leopard 2 tedeschi consegnati all'Ucraina, Orbán dichiarò: 
"Gli altri Paesi pensavano che se i tedeschi non fossero stati in grado di reggere alla pressione esterna, nessuno di loro ce l'avrebbe fatta. E, infatti, sono passati dal campo della pace a quello della guerra". 

"Per la pace, siamo rimasti solo in due: l'Ungheria e il Vaticano".
Viktor Orbán
59 anni, primo ministro dell'Ungheria
AP Photo/Virginia Mayo
Un passo dietro. (Bruxelles, 9.2.2023)AP Photo/Virginia Mayo

"Punizione e ricatto"

L'ultimo ostacolo che pone ora il governo ungherese è il continuo rinvio della ratifica dell'adesione della Svezia e della Finlandia alla Nato.
Un esperto pensa che questo renda l'Ungheria più isolata che mai.

Spiega Péter Krekó, CEO del think tank "Political Capital": 
"Sembra abbastanza chiaro che mentre l'Ungheria non riceve fondi Ue, due Stati membri che hanno spesso criticato l'Ungheria per l'arretratezza democratica, Finlandia e Svezia, stanno subendo ora una sorta di punizione e di ricatto dall'Ungheria".

Euronews Hungary
Péter Krekó durante l'intervista.Euronews Hungary

Il professore universitario Zoltán Szenes, che è stato anche capo di Stato Maggiore dell'esercito ungherese, ritiene che il veto di Budapest alle riunioni a livello ministeriale del Comitato Nato-Ucraina potrebbe essere un punto di attrito ancora più importante del rinvio della ratifica dei due Paesi scandinavi.

"Dal punto di vista dell'alleanza, questo ritardo è un problema tecnico. Il vero problema è come possiamo risolvere la situazione con l'Ucraina. C'è molta pressione sugli ucraini, ora stanno modificando le loro leggi secondo i requisiti richiesti dall'Unione europea. Penso che la questione sarà presto all'ordine del giorno e allora, forse, questo punto dolente per la Nato sarà finalmente risolto", spiega Zoltán Szenes.

Euronews Hungary
Zoltán Szenes durante l'intervista.Euronews Hungary

Allo stato attuale, il Parlamento magiaro voterà a fine marzo se sostenere l'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato.
Ufficialmente, il governo sta sostenendo in maniera convinta la proposta di adesione, presentata per la prima volta lo scorso luglio.

"Nessuna risposta"

Il nostro corrispondente da Budapest, Ádám Magyar
"Ci sarebbe piaciuto chiedere al capo della politica estera ungherese, Péter Szijjártó, ministro degli Affari Esteri, la posizione dell'Ungheria all'interno della Nato e dell'Unione europea, ma il ministero non ha risposto alla nostra richiesta".

Euronews Hungary
Il corrispondente da Budapest, Ádám Magyar.Euronews Hungary
Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

63 transgender ricorrono alla Corte europea dei diritti contro documenti d'identità in Ungheria

Eurocamera: l'Ungheria non ha le carte in regola per detenere la presidenza di turno Ue

Migranti, carità e accoglienza dei profughi: il viaggio del Papa in Ungheria