Macron: "La libertà di scegliere l’aborto entrerà nella Costituzione"

La libertà di scegliere l’aborto entrerà nella Costituzione. La promessa è arrivata dal Presidente Emmanuel Macron durante un discorso in occasione della Festa dell’8 marzo. I passi avanti seguiti a dibattiti parlamentari, su iniziativa dell’Assemblea Nazionale, consentono, spero, di inserire questa libertà nel quadro del progetto di legge di revisione della Costituzione che sarà preparato nei prossimi mesi», ha annunciato Macron.
La formula che è stata proposta per modificare l’articolo 34 della Costituzione francese è la seguente: “La legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà della donna di porre fine alla sua gravidanza”. Un emendamento che porta la firma del senatore repubblicano Philippe Bas e che è stato accolto con entusiasmo anche dalle opposizioni. Il Partito socialista ha parlato di un «progresso per il diritto delle donne», mentre i Verdi l’hanno definita “una vittoria storica”.
Nei prossimi mesi sarà presentato un progetto di legge grazie ai passi avanti seguiti a dibattiti parlamentari, su iniziativa dell’Assemblea Nazionale. Lo scorso febbraio, il Senato – a maggioranza di destra – si era espresso a favore dell’iscrizione nella Costituzione della «libertà della donna» di ricorrere all’aborto. Messo da parte invece il riferimento al “diritto» all’interruzione volontaria di gravidanza.”
La manifestazione femminista
Intanto in Francia c’è chi vede la modifica della Costituzione come un’occasione di riscatto per il leader dell’Eliseo contestato duramente per la controversa riforma delle pensioni che sta paralizzando il paese.
Dopo il martedì nero, ovvero la sesta giornata di scioperi e manifestazioni, decine di migliaia di manifestanti sono tornati in piazza l’8 marzo per difendere i diritti delle donne. Uno sciopero definito femminista, riassunto dallo slogan scelto da sindacati e associazioni di categoria: “Pensioni, stipendi: le donne sono arrabbiate”.
Nel 2021, secondo uno studio dell’Istituto nazionale di statistica di Parigi, le donne francesi hanno guadagnato in media circa il 15% in meno dei colleghi maschi nel settore privato, a parità di tempo di lavoro. Oggi, il governo guidato dalla premier Elisabeth Borne ha presentato in Consiglio dei ministri un nuovo piano per l’eguaglianza «donne-uomini 2023-2027», che prevede – tra le altre cose – misure di contrasto ai femminicidi e alle violenze di genere.