Truffe su superbonus, 7 arresti e sequestri tra Marche e Abruzzo

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Di ANSA
Finanza Camerino-Carabinieri Macerata, 4,8 mln crediti bluff
Finanza Camerino-Carabinieri Macerata, 4,8 mln crediti bluff

(ANSA) – MACERATA, 08 FEB – I Finanzieri della Tenenza di
Camerino e i Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo
Investigativo di Macerata, coordinati dalla locale Procura,
hanno smantellato un’associazione per delinquere dedita a truffe
sul superbonus 110%: circa 4,8 milioni di euro i crediti
fittizi. Eseguite sette ordinanze cautelari (5 ai domiciliari e
2 in carcere) del gip di Macerata e un decreto di sequestro
preventivo di quote di due società, crediti monetizzati e
proventi di riciclaggio per oltre 2.750.000 euro, immobili,
ritenuti profitto degli illeciti ipotizzati. I dettagli dell’operazione “110% Plus” illustrati in una
conferenza stampa presso il Comando provinciale della Finanza di
Macerata, dal procuratore Giovanni Fabrizio Narbone, con i
vertici provinciali di Finanza e Carabinieri. L’indagine è in
fase preliminare ed è fatta salva la presunzione d’innocenza
fino all’eventuale sentenza definitiva. Misure cautelari
eseguite nei Comuni di Tolentino, Civitanova Marche (Macerata),
Martinsicuro (Teramo) e Falconara Marittima (Ancona). Numerose
le perquisizioni: sequestrati dieci fabbricati, 12 terreni,
quattro auto, orologi di lusso, oggetti preziosi, contanti, un
assegno per circa 30mila euro, e ulteriore materiale. I reati
per cui si procede vanno dal “Trasferimento fraudolento di
valori”, al “Riciclaggio”, all’ Autoriciclaggio, all’
“Associazione per delinquere” e altri. In carcere il presunto
“capo” dell’organizzazione, 31enne imprenditore residente a
Tolentino, e un 66enne professionista, residente a Martinsicuro.
Ai domiciliari, madre, moglie e sorella del 31enne, residenti a
Tolentino come altri due professionisti. Le indagini avrebbero
mostrato “un grave quadro indiziario di colpevolezza” per i
reati ipotizzati: l’organizzazione, tramite proprie società
nell’edilizia e professionisti, certificava lavori di
ristrutturazione eccedenti il reale valore di quelli eseguiti,
aventi oggetto miglioramento energetico e adeguamento
antisismico per ottenere “ecobonus” e “sismabonus” rientranti
nel “superbonus 110%”: valori di appalti e computi metrici
venivano gonfiati ad hoc. Le fatture – committenti spesso ignari
- venivano inserite nel portale Agenzia delle Entrate, con
indebiti visti di conformità. (ANSA).

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