Stati Uniti, Buffalo: la vita dopo la bufera

Gli Stati Uniti si stanno lentamente e faticosamente riprendendo dalla tragica tempesta di Natale (che ha colpito soprattutto sul finire della scorsa settimana e l'inizio di questa), che ha causato la morte di oltre 60 persone.
Forti nevicate, venti gelidi e un calo polare della temperatura, anche nelle zone già abituate a inverni rigidi: il maltempo ha scatenato il caos.
Alcune persone sono morte perché non avevano il riscaldamento nelle loro case, hanno fatto sapere le autorità. Altri sono stati ritrovati morti nelle loro auto o per strada, anche a causa di incidenti.
A Buffalo (Stato di New York), la città più colpita (oltre 30 le vittime, secondo i media locali), i residenti continuano a scavare. Le strade vengono ripulite dalla neve e dalle centinaia di auto abbandonate.
Il divieto di circolazione a Buffalo è stato revocato dopo la mezzanotte di giovedi, ma per ora per una sola corsia nei due sensi di marcia.
Aeroporti nel caos
Traffico ancora in tilt negli aeroporti in tutti gli Stati Uniti: la compagnia Southwest Airlines - la più colpita e la più disorganizzata - è stata costretta a cancellare altri 2.500 voli, solo mercoledi, rappresentando quasi il 90% di tutti i voli statunitensi cancellati, secondo il sito web di monitoraggio FlightAware.
I guai della compagnia aerea hanno bloccato migliaia di clienti, piloti e assistenti di volo. I video sui social media hanno mostrato file e file di bagagli bloccati negli aeroporti di Nashville, Orlando e in altre numerose città americane.
Dopo cinque giorni di stop, è stato riaperto il Buffalo Niagara International Airport.
Con temperature in rialzo un po' ovunque, il National Weather Service americano, prevede per venerdi possibilità di piogge, ma non di ulteriori nevicate.
Il maltempo è nuovamente previsto a partire dalla prossima settimana, in particolare nel centro-nord degli Stati Uniti.