UE: meno carbone per tutti. Ma funziona davvero?

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Di Alberto De Filippis
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Le nuove regole della UE possono davvero diminuire l'uso di carbone?

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Questa domenica i negoziatori dell'Unione Europea hanno raggiunto un accordo politico per rivedere il mercato del carbone dell'unione, riducendo più rapidamente le emissioni che causano il riscaldamento del pianeta e imponendo una nuova regolamentazione sulle emissioni di CO2 dei carburanti utilizzati nel trasporto su strada e negli edifici a partire dal 2027.

Il mercato del carbonio nell'UE richiede che circa 10.000 centrali elettriche e fabbriche acquistino permessi di CO2 quando inquinano, un sistema fondamentale per raggiungere l'obiettivo dell'UE di ridurre le proprie emissioni nette del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 ma che a portato a storture e truffe.

In base all'accordo il mercato del carbonio dell'UE sarà riformato per ridurre le emissioni del 62% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030. Il mercato sarà progressivamente esteso al settore marittimo, ai voli intraeuropei e ai siti di incenerimento dei rifiuti.

Una nuova "carbon border tax", che impone standard ambientali sulle importazioni in base alle emissioni di carbonio legate alla produzione, compenserà la riduzione delle quote gratuite e consentirà alle industrie di competere con rivali extra-UE più inquinanti.

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