Dai formaggi francesi al Parmigiano italiano e alle olive Kalamata, i tesori culinari dell'Unione europea sono messi a dura prova dalle bizze del clima
Dai formaggi francesi, famosi in tutto il mondo, al Parmigiano italiano e alle olive Kalamata greche, i tesori culinari dell'Unione europea sono messi a dura prova dai cambiamenti climatici.
La siccità di quest'anno ha danneggiato ogni tipo di raccolto in Europa e ha messo in pericolo la produzione delle specialità regionali europee, protette da un marchio dell'Ue.
I prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) fanno parte del patrimonio alimentare europeo: per questo motivo, l'Unione europea detta precise norme per la loro tutela, creando specifici criteri di qualità standard.
All'interno dell'Unione, sono circa 3500 i prodotti con questi marchi di qualità, ma gli eventi climatici più rigidi e frequenti rendono più difficile per i produttori attenersi alle ricette e alle procedure tradizionali.
In Francia, gli allevatori dicono che la siccità ha reso inservibile l'erba delle praterie, che è fondamentale per la dieta delle loro mucche: molti produttori hanno ottenuto esenzioni per continuare a utilizzare il lucroso marchio dell'Ue, nonostante non rispettino gli standard.
"Normalmente qui, per almeno 4 mesi a tempo pieno – dice Véronique Murat, allevatrice e produttrice di formaggi
- le mucche stanno all'aperto e mangiano l'erba che c’è fuori, ma quest'anno, in effetti, nei prati l'erba era molto corta e gialla, quindi le mucche non avevano nulla da mangiare all'esterno.
Grazie all'esenzione, abbiamo potuto acquistare foraggio al di fuori della zona a marchio DOP, questo ci ha salvato".
"Ventotto prodotti DOP quest'anno – dice invece Hubert Dubien, presidente dei formaggi a marchio DOP in Francia - storicamente non si erano mai visti, eravamo abituati ad avere richieste di modifiche temporanee dei disciplinari, soprattutto nel sud della Francia, e ora ci rendiamo conto che ci sono più prodotti DOP in totale, specie nel nord della Francia".
"Siamo molto attenti che la tipicità del prodotto rimanga – afferma Carole Ly, responsabile dell'INAO (Istituto francese di Qualità) - in modo che il gusto del latte e quindi il gusto del formaggio non venga modificato: il formaggio francese chiamato "comté" rimarrà lo stesso "comté" e il consumatore non noterà la differenza".
La Francia è uno degli Stati membri con il maggior numero di prodotti con etichetta, subito dopo l'Italia: in quest’ultimo Paese, nella Pianura Padana, a causa del livello record negativo del fiume che irriga i campi, si prevede un calo della produzione di Parmigiano.
In Spagna, i maiali iberici, da cui proviene il prosciutto Bellota, hanno esaurito le scorte di cibo e si prevede un aumento dei prezzi.
In tutta Europa, l'ondata di caldo di quest'anno ha messo a dura prova i produttori, rendendo più difficile rispettare gli standard delle etichette: con il riscaldamento globale, più che mai, dovranno continuare ad adattarsi.
La siccità di quest'anno, la peggiore da quasi 500 anni, ha ora la possibilità di avvenire ogni 20 anni.