La siccità che affligge il lago Techirghiol, nella Romania orientale, non spegne pero' le qualità terapeutiche dei suoi fanghi
La siccità affligge il lago Techirghiol, nella Romania orientale: l'acqua si è ritirata di decine di metri. Si tratta del più grande bacino naturale salato della Romania, noto per le qualità terapeutiche delle acque e dei suoi fanghi utilizzati nel trattamento di malatie della pelle ma non solo. "Nel luogo in cui mi trovo adesso c'era acqua fino a poco tempo, ma a causa della siccità l'acqua del lago si è ritirata. Quella barca è un buon esempio perché fino a poco tempo fa galleggiava adesso è in secca": spiega Diana Sobaru, corrispondente di Euronews in Romania. Decine di migliaia fra pazienti e turisti vengono ogni anno sulle sponde del lago per i trattamenti di acqua salata e fanghi.
Il fango del Techirghiol
"Il fango terapeutico viene raccolto dalle zone profonde del lago, ci vogliono diversi anni per produrlo, l'area da cui viene raccolto ha trascorso diversi anni di mineralizzazione. Probabilmente in primavera vedremo tornare le acque qui, non è certo ma è possibile": ammette il biologo Adrian Bîlbă. Gli esperti ritengono che la colpa della siccità risalga al riscaldamento globale tuttavia non ci sarebbe allarmismo: la qualità e la quantità del fango non ne risentiranno.
Le terapie sono salve
"A seguito degli esami clinici che effettuano i medici curanti - spiega la direttrice sanitaria dello stabilmento termale Carmen Oprea- non ci accorgiamo che la fangoterapia perda le sue qualità terapeuitche sui nostri pazienti".Il Lago Techirghiol si estende su una superficie di 10 chilometri quadrati e la sua profondità massima è di circa 9 / 10 metri.