In Romania sono tornati i bisonti grazie a un piano sostenuto da Bruxelles. Perché sono così importanti
È lui il nuovo re dei boschi rumeni: il bisonte, che ripopola le foreste del Paese dopo la sua estinzione avvenuta circa 200 anni fa. I bisonti fanno parte di quella specie ombrello perché aiutano alla flora e fauna che li circonda a prosperarare. Dietro al loro ritorno un lavoro d'equipe eccezionale:
Calin Șerban della Foundation conservation Carpathia spiega che "il progetto continuerà fino al 2024 e l'obiettivo è avere 75 bisonti e anzi pensiamo di andare oltre, perché in previsione ci sono almeno 3 nuove nascite".
"Siamo parte di un progetto europeo sostenuto dalla Commissione - precisa Victoria Donos della Fondazione - il cui scopo è ripristinare habitat naturali compromessi".
"Il bisonte è considerato una specie ombrello - spiega Adrian Aldea -perché la sua protezione conserva indirettamente molte altre specie nella comunità e il loro habitat, permette la conservazione dei pascoli e la salvaguardia di micro-habitat. Siamo orgogliosi di dire che in Romania i bisonti hanno trovato il proprio posto ancora una volta".
Le montagne dei Carpazi meridionali sono sito di un'importante eredità naturale e le foreste rumene rappresentano circa il 65 % della superficie totale di foreste vergini rimanenti in Europa. Per Charlie Ottley il valore di questi boschi è inestimabile.
"La Romania ha molte risorse naturali, ha molto legno , la più grande superficie di foreste rimasta in Europa. Stiamo attenti a gestire il patrimonio boschivo, ripiantando gli alberi ma scegliendo quelli giusti così che le generazioni future ereditino una forersta ancora più grande di quella di oggi".