Bratislava, paura tra la comunità LGBT dopo l'attacco al locale gay

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Di Debora GandiniZoltán Siposhegyi
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Tutto è accaduto in uno dei luoghi di incontro più popolari tra le persone omosessuali, quasi tutti conoscevano i camerieri uccisi. A sparare un giovane estremista di destra che si è poi suicidato

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I membri della comunità LGBTQ in Slovacchia sono in lutto. Ora hanno paura dopo la sparatoria avvenuta mercoledì al Tepláren, un locale gay a Bratislava. Due uomini sono rimaste uccise e una donna è rimasta gravemente ferita.

Tutto è accaduto in uno dei luoghi di incontro più popolari tra le persone omosessuali, quasi tutti conoscevano i camerieri uccisi. Ora davanti alla saracinesca ci sono fiori e candele. Per Marek Hudec - coordinatore del Bratislava Pride “È il bar più popolare di Bratislava, quello più antico che esiste. Ci siamo sempre sentiti al sicuro lì.

Tra bandiere arcobaleno, musica e drink nessuno si sarebbe mai immaginato tanta violenza omofoba da parte di un estremista di destra. Il presunto killer si è suicidato, era un "adolescente radicalizzato", dicono alcuni testimoni.

Il giovane, identificato come Juraj K. Militava, sembrerebbe, per Vlasť , il partito politico extraparlamentare di estrema destra. L'arma impiegata dal giovane apparterrebbe al padre e sarebbe stata regolarmente detenuta. Al momento non è ancora stato ufficializzato se si tratterebbe del figlio di un ex candidato do Vlasť .

Intanto c’è chi chiede al governo spiegazioni. “Dopo questa tragedia i nostri politici non hanno ancora reagito, dice un uomo. Il nostro primo ministro ha parlato di tutto, ma non della comunità LMBTQ.

Secondo i media slovacchi l'assassino si sarebbe radicalizzato consultando siti dell'estrema destra statunitense. Tra i suoi appunti sono stati trovati pensieri su come controllare il mondo e su come difenderlo anche dagli ebrei.

Tepláren non era solo un bar gay, ma un punto d'incontro dei giovani slovacchi dalla mentalità aperta. Anche gli adesivi sulla porta d'ingresso mostrano le idee di quel locale e dei suoi frequentatori. Antifascisti e favorevoli all'immigrazione, alla pace in Ucraina. Questo ha forse reso il posto un bersaglio perfetto.

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