La persistente assenza di piogge sta mutando radicalmente gli equilibri essenziali per le api e l'apicoltura
La siccità che perdura da mesi sta causando gravi problemi agli apicoltori, oltre che agli agricoltori. Ne sa qualcosa István Sárosi che in Ungheria, vicino alla capitale Budapest, si occupa di ottanta colonie di api: ancora a luglio, restano tutte impietosamente vuote, a causa di una mancanza di piogge che ha gravemente perturbato equilibri e abitudini di questi insetti.
Mentre le piogge sono state regolari nella parte occidentale dell'Ungheria, qui la siccità fa sì che i fiori non producano quasi più nettare e polline, e le api stiano morendo di fame.
Secondo Sárosi, la situazione è catastrofica.
"Gli apicoltori che vendono in lotti di barili sono in qualche modo compensati da un buon raccolto di acacia. Tuttavia, per gli apicoltori di mercato, dove è importante avere una grande varietà, è molto negativo offrire ai clienti soltanto 1 o 2 tipi di miele. Non so come faranno a superare quest'anno senza avere scorte degli anni precedenti. Sono apicoltore da tredici anni e non ho mai visto una tale siccità". spiega a Euronews. "Tuttavia, per gli apicoltori, per i quali è importante avere una grande varietà di miele, è negativo offrire ai clienti soltanto 1 o 2 tipi di miele. Non so come faranno a superare quest'anno senza avere scorte degli anni precedenti. Sono apicoltore da tredici anni e non ho mai visto una tale siccità".
I circa cinque milioni di api che vivono nelle colonie di Sárosi consumano 30-40 litri di acqua al giorno con il caldo. Ma la mancanza di nettare e polline fa sì che abbiano poca prole e siano più aggressive del solito.
Il vicino campo di girasoli dovrebbe brulicare di api in questi giorni, ma di fatto se ne vedono poche.
Quelle che volano di qui in genere oltrepassano i fiori senza fermarsi, perché non trovano cibo. Gli apicoltori non ricevono alcun aiuto pubblico per compensare gli effetti della siccità.