Un summit cruciale e di transizione. Stoltenberg: "Avanti con il supporto a Kiev"

Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg
Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg Diritti d'autore Diritti d'autore Olivier Matthys/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
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Di Debora Gandini
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Sul tavolo la guerra in Ucraina, l’allargamento dell’Alleanza Atlantica e la domanda di adesione di Finlandia e Svezia

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Un vertice definito cruciale, storico e di trasformazione. Il summit della Natoa Madrid è iniziato con una dichiarazione congiunta del Segretario Generale, Jens Stoltenberg, e del premier spagnolo Pedro Sanchez

Sul tavolo la guerra in Ucraina, i nuovi asset strategici, l’allargamento dell’Alleanza Atlantica e l’adesione di Finlandia e Svezia. "Stiamo tutti aspettando di vedere quale sarà il risultato dei colloqui che il segretario generale sta portando avanti con due democrazie molto importanti, ha sottolineato Sanchez. 

Dopo aver ringraziato la Spagna per l’impegno del Paese nella Nato e per l’organizzazione di questo vertice, Stoltenberg ha sottolineato innanzitutto quanto sia estremamente importante essere pronti a continuare a fornire supporto a Kiev perché l'Ucraina ora deve affrontare una brutalità che non si vedeva in Europa dalla seconda guerra mondiale". Il vertice dovrà concordare anche come proseguire con gli aiuti a Kiev con un “pacchetto di assistenza complessiva per aiutare gli ucraini ad applicare il loro diritto all’autodifesa.

Non meno importante sarà l’accordo sul “cambiamento fondamentale nella difesa di deterrenza, con più forze di pronto intervento e un aumento delle forze di difesa avanzate e degli equipaggiamenti di pre-posizionamento”.

Nei giorni scorsi Stoltenberg aveva annunciato che le truppe di pronto intervento dell’Alleanza erano passate da 13 mila a 40 mila unità dal 2014, saranno ora aumentate fino a oltre 300 mila unità. Infine si parlerà degli impegni anche dell’aumento della spesa militare da parte degli alleati. “In questo mondo più pericoloso dobbiamo investire di più nella nostra difesa”, ha sottolineato Stoltenberg.

Le spese militari

Prima dell’inizio dei lavori sono stati diffusi anche i dati sugli investimenti degli Stati membri nella difesa. L’obiettivo fissato da tempo del 2% del Pil non è stato raggiunto in tutti i paesi ma solo in 9 paesi.

Al primo posto c’è la Grecia (3,76%), che investe più degli Stati Uniti (3,47%). Seguono la Polonia (2,42%) e la Lituania (2,36). L’Italia è ancora all’1,54% del Pil, ma in crescita. La Francia è all’1,90% e la Germania l’1,44%, anche se percentuale è attesa in forte crescita dopo i recenti impegni del governo di Berlino.

Più soldati per la Nato

Un aumento consistente delle capacità militari della Nato è il primo risultato atteso dal summit dell'Alleanza atlantica. La forza di risposta rapida dell'Alleanza atlantica è composta da unità terrestri, marittime e aree, impiegabili in tutto il mondo e in una vasta gamma di operazioni, che finora poteva contare su circa 40mila militari.

La decisione arriva nel contesto di un confronto aperto con la Russia, a cui si è riferito lo stesso Stoltenberg. "Mi aspetto che gli alleati a Madrid indicheranno la Russia come la principale e la più immediata minaccia per la nostra alleanza".

Un'escalation del conflitto non converrebbe a nessuno, ma resta un’ipotesi da non scartare. "Sono fiducioso che Vladimir Putin capisca le conseguenze di attaccare un Paese Nato, cosa che provocherebbe la risposta di tutta l'Alleanza: siamo preoccupati per l'aumento delle capacità militari russe a Kaliningrad", aveva sottolineato il Segretario generale qualche settimana fa. 

Risorse addizionali per questo articolo • Agenzie internazionali

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