Oggetto del contendere è ancora il protocollo dell'Irlanda del nord, che mira a evitare il ritorno di un confine fisico con la Repubblica d'Irlanda
Londra e Bruxelles sono di nuovo ai ferri corti dopo che il governo britannico ha pubblicato un piano per eliminare alcune parti dell'accordo post-Brexit concordato nel 2019.
La minaccia è di modificare unilateralmente il Protocollo dell'Irlanda del Nord per rendere più semplice il passaggio di alcune merci dalla Gran Bretagna verso il paese.
"Rimaniamo aperti ai negoziati con l'UE - ha detto la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss - e preferirei raggiungere un accordo negoziale, ma il fatto è che l'UE si è rifiutata di cambiare il protocollo che sta causando questi problemi sul commercio, sulle tasse e più in generale sull'Irlanda del Nord".
Una proposta rispedita al mittente dal vicepresidente della Commissione europea, Maros Šefčovič, secondo cui la mossa del Regno Unito violerebbe il diritto internazionale.
"Rinegoziare il protocollo non è realistico" ha detto Šefčovič. "Non è stata trovata alcuna soluzione alternativa valida a questo delicato equilibrio, negoziato da tempo. Qualsiasi ulteriore negoziato non farà altro che aumentare l'incertezza giuridica per i cittadini e le imprese dell'Irlanda del Nord. Per questo, l'Unione non rinegozierà il Protocollo".
Anche il Taoiseach (premier dell'Irlanda del nord) Micheál Martin ha respinto peraltro le pretese di Londra
"Non accettiamo la posizione del governo britannico e di alcuni ministri secondo cui l'Unione europea è inflessibile" ha detto. "Non è così, non è assolutamente così, e l'Unione europea è stata molto attiva nell'ultimo anno nel cercare di trovare soluzioni alle questioni relative al funzionamento del protocollo".
Il protocollo mira a evitare il ritorno di un confine fisico tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda, che minerebbe l'accordo di pace del Venerdì Santo.
L'UE ha dichiarato che pubblicherà presto nuove proposte per risolvere i problemi pratici sollevati dal protocollo,