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Francia: testa a testa tra macronisti e sinistra per il Parlamento

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Macron Diritti d'autore  Ludovic Marin, Pool via AP
Diritti d'autore Ludovic Marin, Pool via AP
Di euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Scarse aspettative per la destra e l'estrema destra di Le Pen e Zemmour

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Forte crescita dell'astensionismo e testa a testa tra la coalizione del presidente Macron e quella della sinistra unita guidata da Melenchon, entrambe al 25,2% nelle prime proiezioni, con l'estrema destra del Rassemblement National a poco più del 17%, una ripresa della destra repubblicana intorno al 13% e poi le altre destre.  Si tratta del primo turno in un sistema maggioritario a doppio turno: la percentuale che esce ora dalle urne serve solo a definire i candidati che andranno al ballottaggio, le quote di seggi parlamentari saranno verosimilmente molto diverse.  Ma emerge subito un voto che non dà una maggioranza chiara alla coalizione del presidente e soprattutto un'astensione superiore al 52%, mai così alta. 

Sono oltre 6000 candidati in corsa per 577 seggi dell'Assemblea Nazionale.

Dopo la rielezione di Macron a maggio, la sua coalizione centrista è alla ricerca di una maggioranza che possa attuare il programma presidenziale, tra cui la riduzione della pressione fiscale e l'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 65 anni.

Principale forza di opposizione è la neonata sinistra della Nupes, la Nuova unione popolare ecologica e sociale, guidata da Jean Luc Melenchon, accreditata di un buon risultato soprattutto per il suo programma sociale, che punta a non far pagare la crisi ai ceti più deboli.

"Tutto è più caro. Ci parlano della guerra, di questo e di quello, ma i prezzi sono aumentati moltissimo, anche ieri sono andato a comprare la benzina, costava 2,17 euro...!, commenta un elettore. "Si dice che le elezioni politiche non abbiano importanza,ma non è vero. Sono importanti perché se il presidente non ha la maggioranza non può fare nulla", aggiunge un altro.

Aspettative ridotte per la destra e l'estrema destra, che pagano la divisione alle presidenziali tra Le Pen e Zemmour e risentono degli effetti indiretti del sistema elettorale maggioritario basato su collegi uninominali. Il voto di ballottaggio è previsto per domenica 19 giugno.

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