Il Sahara occidentale divide Algeria e Spagna: che succede per il gas algerino?

Algeria e Spagna ai ferri corti.
Mercoledi, il governo algerino ha sospeso il trattato di amicizia che aveva mantenuto con il governo spagnolo dall'ottobre 2002.
Il motivo è il cambiamento di posizione di Madrid sul Sahara occidentale, un cambio di rotta che Algeri definisce "ingiustificabile".
"Non cambia nulla, per il gas"
Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares (50 anni), si è detto dispiaciuto della notizia, ma è convinto che non avrà alcuna ripercussione, soprattutto sugli importanti accordi energetici per la fornitura di gas - attraverso il gasdotto Medgaz - che la Spagna ha concluso con l'Algeria.
"Il governo algerino è noto per essere un partner affidabile, un fornitore affidabile", spiega il ministro Albares.
"Ci hanno fornito garanzie ai massimi livelli e, quindi, nulla mi fa pensare che le cose andranno in modo diverso".
L'autonomia della discordia
La reazione furiosa dell'Algeria è arrivata dopo che il primo ministro spagnolo Pedro Sanchéz (50 anni) ha difeso, in Parlamento a Madrid, la decisione del suo governo di accettare la proposta del Marocco di "autonomia" per il territorio del Sahara occidentale, ex colonia spagnola, e per i suoi abitanti, il popolo Saharawi.
L'Algeria, principale alleato del Fronte Polisario - organizzazione che difende il diritto all'autodeterminazione del Sahara occidentale - e acerrimo nemico del Marocco, ritiene che l'atteggiamento della Spagna nei confronti del Sahara occidentale sia contrario al diritto internazionale e contribuisca al deterioramento della situazione nella regione.
Le tensioni che da mesi esistono, striscianti, tra Algeria e Spagna hanno avuto un impatto diretto persino sul settore del gas, dove i due Paesi non sono più partner strategici.
Ad aprile, l'Algeria ha avvertito che avrebbe rivisto, verso l'alto, i prezzi per il suo cliente spagnolo.
La Spagna, da parte sua, sta cercando di ridurre la sua dipendenza dal gas dell'Algeria, che da febbraio non è più il suo principale fornitore. Ora lo sono gli Stati Uniti.