EventsEventi
Loader

Find Us

FlipboardLinkedin
Apple storeGoogle Play store
PUBBLICITÀ

I Med5 a Venezia chiedono un nuovo Patto europeo su migrazione e asilo

Migranti
Migranti Diritti d'autore AP Photo/Yousef Murad, 2021 októbere
Diritti d'autore AP Photo/Yousef Murad, 2021 októbere
Di Giulia Avataneo Agenzie:  ANSA
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

"Trattati da rivedere", secondo i Paesi mediterranei, che chiedono di abbandonare la solidarietà volontaria in favore di una vera ridistribuzione dei migranti in Europa

PUBBLICITÀ

I Paesi del mediterraneo riportano l'attenzione dell'Europa sull'immigrazione e a chiedono che gli Stati membri europei - tutti - battano un colpo. La crisi alimentare alle porte in Africa, scatenata dal blocco delle esportazioni di grano da Ucraina dalle sanzioni alla Russia, farà aumentare le partenze dal continente. Questo l'appello del summit dei Med5 a Venezia, che sono tornati a chiedere un nuovo negoziato sul Patto europeo per le migrazioni affinché si trovi l'equilibrio tra responsabilità e solidarietà e ci sia una redistribuzione più equa dei migranti che non pesi solo sui paesi di sbarco.

"Pur opponendoci all'immigrazione clandestina e al traffico di esseri umani - dice Notis Mitarachi, Ministro dell'Interno greco  - siamo pienamente a favore di più percorsi legali per l'immigrazione in Europa. Non possiamo lasciare che siano i trafficanti a decidere chi arriva e chi vive qui. Per questo la Grecia ha deciso di investire in programmi di cooperazione bilaterale con i Paesi di origine, offrendo maggiori opportunità di permessi di lavoro in cambio di una migliore cooperazione nei rimpatri".

Stop quindi al meccanismo di solidarietà "volontaria" dell'Unione nei confronti dei migranti, che si è rivelato inefficace, e passaggio alla redistribuzione di chi arriva, questa la richiesta espressa dai ministri di Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna.

Decreto flussi per l'Italia

A Venezia la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ha annunciato che nel decreto flussi 2022 ci saranno oltre 70mila posti, più di quanti erano previsti l'anno scorso quando furono già raddoppiati rispetto al 2020. E questo perché "manca personale in alcuni settori specifici".

"Se l'anno scorso si è trattato di 70 mila persone, quest'anno i numeri saranno più elevati" ha anticipato  Lamorgese, precisando che la specifica competenza sul documento spetta a Palazzo Chigi. Una necessità, quella di ampliare la platea dei destinatari, che è strettamente legata alla guerra in Ucraina e al rischio che una crisi alimentare del grano potrebbe innescare un'ondata di arrivi senza precedenti.

Procedure accelerate per gli arrivi legali

Lamorgese ha poi aggiunto che il governo lavora su procedure accelerate per gli ingressi legali in Italia.

"Si sta verificando la possibilità di accelerare le procedure, perché manca personale in settori specifici". In più, per i contenuti operativi del decreto la titolare del Viminale ha fatto precisamente riferimento al protocollo sottoscritto il 16 maggio con il ministro del Lavoro Andrea Orlando e le organizzazioni dell'edilizia, per inserire nel settore i migranti già titolari di protezione internazionale, o la cui pratica è in via di esame, destinata a tremila soggetti. "Stiamo verificando un analogo protocollo per altre categorie", ha sottolineato.

La crisi ucraina ha evidenziato la capacità dell'Europa di essere compatta e di esprimere la solidarietà alle persone in fuga, e gli Stati membri sono stati in prima linea nell'accoglienza.
Luciana Lamorgese
Ministra dell'Interno

In cerca di compattezza

Al vertice in Laguna - che seguiva quelli di Atene, Malaga e Roma, hanno preso parte i ministri dell'Interno di Spagna, Fernando Grande-Marlaska Gómez, Grecia, Notis Mitarachi, Malta, Byron Camilleri, e Cipro, Nicos Nouris, assieme a Vít Rakuan, ministro della Repubblica Ceca, che assumerà la presidenza semestrale dell'Ue; in videoconferenza il francese Gérald Darmanin, della presidenza uscente.

"L'incontro dei Paesi Med5 - ha commentato Lamorgese - è un punto di riferimento importante anche in vista del prossimo Consiglio Ue degli Affari interni. La crisi ucraina ha evidenziato la capacità dell'Europa di essere compatta e di esprimere la solidarietà alle persone in fuga, e gli Stati membri sono stati in prima linea nell'accoglienza. In questo nuovo ordine globale, in cui non è escluso il rischio di crisi alimentare dovuta al blocco navale, l'incontro di oggi è stato un punto di riferimento".

Ventimila arrivi nel 2022

La preoccupazione, come Lamorgese aveva già sottolineato, è appunto di una accelerazione degli sbarchi dall'Africa. Alla data di ieri si sono già registrati oltre 20 mila sbarchi, 66 stamani a Roccella Jonica, e le Ong come 'Mediterranea' chiedono nuovi corridoi umanitari sul modello di quelli da Kiev.

"Abbiamo confermato alle due presidenze, uscente ed entrante - ha detto ancora Lamorgese - il supporto a un approccio graduale, step by step, sul negoziato per un Patto europeo su migrazione e asilo. E siamo convinti che questo sia il metodo migliore per cercare soluzioni equilibrate tra responsabilità e la necessaria solidarietà, che gli altri membri sono chiamati a dimostrare".

Il ministro ha quindi ribadito la linea dei paesi mediterranei sulla politica migratoria che "deve essere fondata anche su un adeguato meccanismo di redistribuzione in un numero sufficientemente di ampio di Stati membri, per essere efficace".

Una posizione unitaria dei Paesi mediterranei, "che si affianca alla richiesta - ha concluso - di sviluppare l'azione dell'Ue verso i Paesi terzi, con partenariati per prevenire le partenze e collaborazione per i rimpatri, anche attraverso strumenti con i Paesi di origine e di transito dei flussi".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Migranti: la barca si rovescia durante i soccorsi. Salvi

Migranti: nel 2021 sono raddoppiati i morti in mare

Candidati circoscrizione Isole elezioni europee 2024: liste FdI, Pd, Avs, M5S, Lega, Fi, Azione