In Parlamento 174 voti a favore su 372. "Sono vittima di una cospirazione"
Dopo settimane di disordini politici, il primo ministro del Pakistan Imran Khan è stato destituito dalla carica dopo un voto di sfiducia del parlamento. I voti a favore sono stati 174 su un totale di 342 seggi dell'assemblea nazionale.
Accusato dall'opposizione di cattiva gestione dell'economia e di errori di politica estera, Khan ha fatto tutto il possibile per rimanere al potere, incluso lo scioglimento del parlamento e l'indizione di nuove elezioni, ma la Corte Suprema ha ritenuto illegali le sue azioni la scorsa settimana, ordinando all'assemblea di riunirsi e votare.
A Islamabad i sostenitori dei partiti di opposizione sono scesi in strada per festeggiare. "Oggi ci siamo ritrovati qui per celebrare la vittoria della democrazia - ha detto uno di loro - Imran Khan ha fatto false promesse, ha sedotto le persone con false promesse. Ha detto che avrebbe lottato fino all’ultimo e adesso è questa è stata l'ultima volta".
Ex campione di cricket, eletto nell’agosto 2018 col partito Movimento per la Giustizia del Pakistan promettendo di risanare l’economia e lottare contro la corruzione, Khan è il primo premier del Pakistan a lasciare l'incarico dopo un voto parlamentare di sfiducia.
Lui si è detto “vittima di una cospirazione per il cambio di regime” che ha coinvolto gli Stati Uniti e ha esortato I suoi sostenitori a scendere in piazza. L'ex campione di cricket, 69 anni, ha lasciato la residenza ufficiale da primo ministro e si è trasferito nella sua casa a Bani Gala situata alla periferia di Islamabad.
Il prossimo passo adesso è la costituzione di un governo ad interim che organizzerà nuove elezioni. L'opposizione ha nominato come suo candidato per guidare la republica islamica di 220 milioni di abitanti e dotata di armi nucleari Shahbaz Sharif, presidente del partito Lega musulmana del Pakistan e fratello dell’ex premier Nawaz Sharif.
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