L'intesa mediata dall'ONU trova daccordo la coalizione sunnita guidata dall'Arabia saudita e i ribelli sciiti Houti. Nel paese in atto una grave crisi umanitaria
Primo giorno senza la guerra per gli yemeniti di Sanaa, dopo l'entrata in vigore di una tregua di due mesi che mette in pausa un conflitto in corso ormai da sette anni e che la coalizione di paesi musulmani sunniti guidata dall'Arabia saudita, non è riuscita a chiudere sconfiggendo sul terreno i ribelli houti, musulmani sciiti.
Hezam al-Asad, membro del Consiglio politico supremo Houti, commenta con soddisfazione l'iniziativa della tregua sponsorizzata dalle Nazioni Unite. "Ieri i paesi della coalizione che si contrappone a noi hanno annunciato l'alleggerimento di alcune misure restrittive sulla produzione di petrolio, sull'aeroporto di Sanaa e sul porto di Hodeida. Blocchi che hanno causato una grave crisi umanitaria come viene descritta dai rapporti delle Nazioni Unite".
La guerra è iniziata nel 2014 quando i ribelli sciiti presero il controllo di Sanaa, scatenando l'intervento dell'Arabia saudita e dei suoi alleati nel marzo del 2015. Da allora si stima siano morte oltre 110.000 persone, che ci siano 4,2 milioni sfollati interni e che l'80% dei 30 milioni di abitanti sia dipendente dagli aiuti umanitari.