Guerra in Ucraina: Chernobyl senza elettricità. Gli esperti: "Il reattore non è a rischio fusione"

L'interno della centrale
L'interno della centrale Diritti d'autore Efrem Lukatsky/Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Euronews
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Niente più corrente a Chernobyl. L'operatore della centrale nucleare, sotto il controllo russo dall'inizio della guerra: "48 al massimo di autonomia". Ma gli esperti rassicurano: "Niente rischi". Appello AIEA agli occupanti: "Per la sicurezza, garantire riposo e rotazioni del personale"

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Guerra in Ucraina. La centrale nucleare di Chernobyl al buio

Dopo lo stop alle trasmissioni del suo sistema di controllo a distanza, nella centrale nucleare di Chernobyl manca ora anche l'elettricità. Una situazione, secondo l'operatore dell'impianto, dovuta alle azioni militari russe e che dovrebbe permettere ai generatori di garantire un'autonomia di al massimo 48 ore. Mosca bolla le accuse come una semplice "provocazione".

Gli esperti: "Niente pericoli: il nucleo non rischia lo scioglimento"

L'AIEA, l'Agenzia Internazionale per l'energia atomica dal canto suo esclude che la mancata alimentazione comporti dei rischi per la sicurezza dell'impianto. Una posizione, condivisa anche da altri esperti."Se un reattore in funzione non è più alimentato - spiega - Sir Robin William Grimes, consigliere del Ministero difesa britannico -,il suo nucleo può iniziare a surriscaldarsi e - in determinate circostanze -, può arrivare a sciogliersi. I reattori in questione sono però stati spenti per molto tempo, quindi hanno raffreddato la radiazione residua e il calore è svanito. Di conseguenza i reattori non rischiano più di fondersi".

Appello ai russi: "Per la sicurezza, garantire riposo e rotazione del personale"

Il Tweet con cui l'Agenzia europea per l'energia atomica sottolinea l'urgenza di garantire riposo e rotazioni al personale della centrale di Chernobyl, sotto controllo russo dall'inizio della guerra

L'AIEA ha però espresso preoccupazioni per le condizioni imposte al personale. Oltre 200 dipendenti, che lavorano senza sosta, da quando l'impianto è passato sotto il controllo russo. "Per garantire la sicurezza - l'appello - è fondamentale che siano garantiti riposo e rotazioni".

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