L'ambasciatore ucraino paragona l'invio di truppe nelle repubbliche separatiste dell'est ucraino al destino di Abkhazia e Ossezia del sud in Georgia; Mosca assicura che i confini ucraini non cambieranno
Quando in Italia è piena notte viene convocato un consiglio di sicurezza straordinario dell'Onu, l'annuncio di Putin di riconoscere l'indipendenza delle repubbliche separatiste dell'est ucraino è una mina vagante l'ambasciatore ucraino paragona la mossa all'invio di truppe russe in Abkhazia ed Ossezia del Sud. "Oggi il Cremlino copia e incolla parola per parola - dice Sergiy Kyslytsya - il decreto sulla Georgia del 2000, parola per parola. Copia e incolla. Nessuna creatività. La fotocopiatrice del Cremlino funziona molto bene. Chi sarà il prossimo tra i membri delle Nazioni Unite? La questione è aperta".
Mosca: "Non è l'inverno del 2014"
La Russia dopo aver acceso il fuoco sparge acqua: siamo aperti alla via diplomatica, i confini ucraini non cambieranno ma i partners occidentali devono mutare il loro atteggiamento chiede Mosca. L'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, spiega: "Purtroppo siamo costretti a prendere atto del ruolo estremamente negativo svolto in tutto questo dai nostri colleghi occidentali, guidati dagli USA, che invece di costringere Kiev ad adempiere ai propri obblighi, hanno incoraggiato apertamente l'Ucraina, ripetendo l'insensato mantra secondo cui gli obblighi previsti dall'accordo di Minsk non vengono attuati dalla Russia, che, come abbiamo più volte sottolineato, non è nemmeno parte degli accordi di Minsk".
Ma tante capitali occidentali vanno ben oltre gli accordi di Minsk e parlano di violazione del diritto internazionale; inoltre Putin ha ribaltato il tavolo quando sembrava vicino un incontro con Joe Biden una mossa "vergognosa" ha detto l'ambasciatrice statunitense all'ONU.