Ma davanti al Consiglio di sicurezza russo, il Presidente russo fa eco alle rivendicazioni dei separatisti: "andranno tenute in considerazione"
Sulla crisi ucraina, la diplomazia naviga a vista.
Dopo ore di incertezza, il Cremlino ha confermato che giovedì il presidente russo Vladimir Putin incontrerà a Ginevra il suo omologo americano Joe Biden per discutere di una possibile de-escalation.
Di tutt'altro tenore però sono le esternazioni di Putin sul fronte interno: davanti al Consiglio di sicurezza nazionale, il presidente russo ha fatto eco alle rivendicazioni dei separatisti filorussi del'Ucraina orientale.
"Il nostro obiettivo - ha detto - è ascoltare i nostri colleghi e orientare di conseguenza i nostri prossimi passi; tenendo inoltre presenti entrambi gli appelli dei leader delle due Repubbliche popolari del Donbass, per il riconoscimento della loro indipendenza"
Nel frattempo il governo ucraino, pur mostrando approvazione per gli sforzi diplomatici in corso, ha chiesto ancora una volta di venire incluso nel vertice tra Mosca e Washington.
"Se Putin incontrerà Biden con l'obiettivo di discutere sul modo in cui le questioni relative al nostro paese debbano essere discusse, beh credetemi, nessuno può risolvere i nostri problemi senza di noi" ha detto ai media Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino. "ciò potrà essere fatto solo con la nostra partecipazione".
Ma intanto, secondo le prime indiscrezioni, Biden sarebbe pronto a mettere in standby l'ingresso dell'Ucraina nella Nato, qualora Mosca acettasse di percorrere la via diplomatica
Secondo Mosca, Biden ha messo sul tavolo dei negoziati una moratoria sull'ingresso dell'Ucraina nell'Alleanza Atlantica.