Lunedi iniziano gli Australian Open di tennis a Melbourne e Novak Djokovic - il campione in carica del torneo - non sa ancora se potrà parteciparvi o meno. L'attesa per la decisione delle autorità australiane sulla presenza del tennista serbo in Australia sembra infinita
Lunedi iniziano gli Australian Open di tennis a Melbourne e Novak Djokovic - il campione in carica del torneo - non sa ancora se potrà parteciparvi o meno.
L'attesa per la decisione delle autorità australiane sulla presenza del 34enne tennista serbo in Australia sembra infinita.
Situazione compromessa? Non definitivamente
Dopo l'ammissione di un errore nella compilazione del visto e dell'intervista concessa a L'Equipe - oltre ad uscite pubbliche in Serbia - quando già sapeva di essere positivo (data della positivà non certa: 16 o 17 dicembre) e - addirittura - con i dubbi sull'eventualità di un test manomesso (denunciato dal giornale tedesco "Der Spiegel"), la situazione legale di Djokovic sembrava compromessa, ma a quanto pare non definitivamente.
"Decide il ministro dell'Immigrazione"
Lo stesso premier australiano Scott Morrison non sa più che pesci pigliare e scarica la "patata bollente" al suo ministro dell'Immigrazione.
"Mi riferisco alla dichiarazione più recente del ministro dell'immigrazione Alex Hawke e quella posizione non è cambiata. Il ministro sta facendo ogni valutazione, ci vuole tempo, e non voglio fare ulteriori commenti in questo momento".
Insieme al suo allenatore, l'ex tennista Goran Ivanisevic, e al preparatore atletico italiano Marco Panichi, Djokovic continua ad allenarsi alla Road Laver Arena di Melbourne, quasi come se niente fosse.
Il "giallo del messaggio"
Anche se c'è il "giallo del messaggio": oggi Djokovic aveva prenotato il campo per due ore di allenamento, ma dopo mezzora Ivanisevic ha ricevuto un messaggio sul cellulare, lo ha mostrato a Djokovic, il quale ha immediatamente interrotto l'allenamento, cambiandosi e allontanandosi - con il suo staff - dal campo...
Untanto è stato effettuato il sorteggio del tabellone degli Australian Open.
Nel primo turno di lunedi, Djokovic è stato sorteggiato contro il connazionale Kecmanovic e andando avanti potrebbe trovare Lorenzo Sonego e nei quarti potrebbe incontrare Matteo Berrettini.
Carcere e squalifica?
Eppure secondo la severa legislazione australiana sull'immigrazione clandestina rischierebbe non solo l'espulsione, ma addirittura la condanna a cinque anni di carcere (la pena è prevista in caso di false dichiarazioni).
Oltre ad una squalifica di tre anni dal mondo del tennis, come prevederebbe - il condizionale è d'obbligo - l'ATP per i giocatori che falsificano l'esito di un test.
Guai per Djokovic in arrivo anche dalla Spagna: si indaga sulla sua presenza a Marbella in un periodo in cui era vietato l'ingresso ai turisti stranieri non vaccinati.
Le critiche di Tsitsipas
Dopo le critiche ricevuta da Rafa Nadal, anche il tennista greco Stefanos Tsitsipas ha avuto parole dure per Djokovic: "Si è fatto le sue regole da solo, facendo passare noi per stupidi".