Sostenitori e oppositori del governo serbo si sono scontrati in una giornata di guerriglia urbana nelle principali città serbe. Proteste contro l'inquinamento e tensione alle stelle
La Serbia scende in piazza contro l'inquinamento e in particolar modo contro la compagnia britannico - australiana Rio Tinto. Gli oppositori del governo e gli ambientalisti hanno portato in piazza migliaia di persone a Belgrado e nelle principali città del paese. Strade e ponti sono stati bloccati per denunciare il progetto di sfruttamento di una miniera di litio.
Molti gli attivisti che hanno portato i vessilli delle rispettive associazioni :
"I diritti dei cittadini sono in pericolo e c'è una crescente sfiducia nel governo. Crediamo _ dice Natasa Raskovic - che queste leggi, specialmente quella sull'esproprio siano legate alla compagnia Rio Tinto, il nome non è stato fatto a caso ".
Dello stesso avviso Nikola Krstic:
"E' inconcepibile che nel 2022 siamo ancora qui a lottare contro l'inquinamento che mette in pericolo la nostra salute".
Ma la questione ecologica si è trasformata anche in un'occasione di scontro tra rivali politici. Per le strade si sono registrati incidenti e violenti corpo a corpo con lanci di bottiglie e sassaiole: una vera e propria guerriglia urbana tra sostenitori del governo e oppositori. La polizia ha riportato la situazione alla normalità ma la tensione resta molto alta.