(ANSA) – SASSARI, 10 NOV – A quasi due settimane dal rientro
in Sardegna, il rischio di contagio da Covid per la maggior
parte dei pellegrini che il 28 ottobre sono arrivati da
Medjugorje sembra attenuarsi. A confermare che il pericolo di
diffusione sia contenuto è il fatto che le persone ancora
ricoverate nel reparto di Malattie infettive dell’Aou di Sassari
sono quattro, tre dei quali supportati nella respirazione dal
casco Cpap, più un contatto di uno di loro, contagiato dunque in
Sardegna.
I casi accertati dei fedeli che nei giorni successivi al ritorno
dalla Bosnia hanno accusato dei sintomi e sono risultati
positivi sono 30, su un gruppo di 167 persone provenienti da
diverse parti dell’Isola, ma concentrate soprattutto in Gallura.
In prevalenza non erano vaccinati e in gran parte over 60,
proprio come quelli finiti a Sassari, residenti tra Aggius,
Luogosanto, Bassacutena e Tempio Pausania.
Al momento le condizioni dei ricoverati sono considerate
stazionarie e c‘è ottimismo circa la possibilità di scongiurare
che qualcuno di loro debba essere trasferito in terapia
intensiva. A preoccupare è semmai la situazione a livello
territoriale, ad iniziare dalle persone con cui i pellegrini
sono stati a contatto una volta fatto rientro a casa, circa un
migliaio complessivamente. Si attende di conoscere nel dettaglio
il tracciamento predisposto dal servizio di Igiene pubblica
dell’Ats per capire quante possano essere le persone da
sottoporre a tampone e a quarantena.
Il tour in terra bosniaca, durato cinque giorni, è stato
organizzato dall’agenzia Renata Travel di Olbia, specializzata
in pellegrinaggi, ed era il primo a Medjugorje dopo due anni di
stop legato alla pandemia. (ANSA).
Covid: positivi dopo viaggio a Medjugorje, caccia a contatti

Un migliaio sotto osservazione, 4 pellegrini ancora in ospedale
Di ANSA
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