Giustizia: magistrati onorari di Bologna in 'pellegrinaggio'

La marcia a Bologna verso San Luca 'contro il precariato'
La marcia a Bologna verso San Luca 'contro il precariato'
Di ANSA
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(ANSA) - BOLOGNA, 22 SET - I magistrati onorari in servizio al tribunale di Bologna sabato 25 settembre si incammineranno insieme, partendo dalla Corte di appello e percorrendo i portici della città, fino al santuario di San Luca, in cima al Colle della Guardia, storica meta di pellegrinaggi dei bolognesi. La marcia di protesta "per la giustizia, contro il precariato" vuole mettere in luce la difficile situazione della categoria. L'iniziativa è in continuità con il flashmob di dicembre e trova la sua principale ispirazione nel cammino di 250 chilometri che un giudice onorario di Parma, Livio Cancelliere, ha percorso ad agosto da Assisi a Roma, dove è stato accolto dal ministro della Giustizia. "C'è chi dice che siamo la vera Questione Morale della Giustizia - spiega Andrea Giberti, coordinatore bolognese di Assogot - e pensiamo che dopo questo cammino se ne organizzeranno altri, fino a quando il Ministero non darà sostanza alle promesse che da tanti anni ci vengono fatte". Saranno presenti magistrati onorari dell'intero distretto e una rappresentanza di colleghi provenienti da altre regioni. "Ad oggi abbiamo avuto l'adesione convinta di oltre sessanta colleghi e di numerosi avvocati, sia del Foro di Bologna che di altri Fori", dice Giberti. "Abbiamo pensato di ringraziare Livio, che sabato sarà presente, incamminandoci dietro a lui per un percorso meno difficile di quello che lo ha visto protagonista nei mesi estivi, in un luogo-simbolo di Bologna. Anche noi siamo servitori dello Stato italiano ma a tutt'oggi siamo lavoratori senza diritti né tutele, remunerati a cottimo. Con il Covid la nostra categoria è entrata in un vero e proprio affanno: se ci ammaliamo o dobbiamo rispettare la quarantena non possiamo andare in tribunale e restiamo senza remunerazione. A tanti colleghi purtroppo è capitato e le conseguenze le hanno patite le loro famiglie", conclude. (ANSA).

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