Il tetto di un ateneo thailandese si trasforma in orto collettivo. Un l'hotel "bosco verticale" della città-Stato è il più fresco degli edifici del quartiere
Una città più verde per respirare meglio. L'architetto paesaggista Kotchakorn Voraakhom ha progettato il nuovo tetto della Thammasat University di Bangkok. Qui studenti e personale possono piantare e raccogliere frutta e verdura. È una specie di orto/labirinto in stile risaia, che porta a un grande stagno.
Un'innovazione che, riflettendo il calore invece di assorbirlo, aiuta anche a raffreddare l'edificio nella torrida capitale thailandese, dove gli abitanti spesso si chiudono in casa per sfuggire al caldo, usando in modo sproporzionato l'aria condizionata. "Penso che gli esseri umani debbano adattarsi, piuttosto che credere che consumando di più risolveranno il problema", spiega Kotchakorn Voraakhom. "Si può risolvere il problema del singolo, ma in realtà così facendo si crea un problema globale più grande".
L'architetto 40enne di fama internazionale ora sta lavorando alla rivitalizzazione del parco Lumpini di Bangkok, il polmone verde della capitale, per renderlo più efficiente nel raffreddare la città e combattere l'inquinamento dell'aria.
Il "bosco verticale" di Singapore
Anche a Singapore non si scherza in quanto a temperature elevate e umidità, durante tutto l'anno. E anche qui gli architetti cercano soluzioni alternative e verdi per "salvare il salvabile".
L'Oasia Hotel Downtown, nel cuore della città, è stato progettato per rimanere fresco, grazie a oltre 20 specie di piante rampicanti, che crescono sulla sua facciata di alluminio. Inoltre, le sue grandi terrazze favoriscono la ventilazione e l'illuminazione naturale, riducendo così il consumo di energia.
Secondo WOHA, lo studio che ha progettato il grattacielo, la sua facciata è tra i 10 e i 20 gradi Celsius più fresca rispetto a quelle degli edifici vicini.
Nel tentativo di ridurre le emissioni, Singapore mira a rendere verde l'80% dei suoi edifici - responsabili di oltre il 20% delle emissioni di carbonio - entro il 2030.