Da un rapporto dell'agenzia delle Nazioni Unite emerge che i giovani che vivono in Paesi più esposti agli shock climatici si espongono a rischi maggiori, talvolta mortali
Quasi la metà dei 2,2 miliardi di bambini che vivono nel mondo sono a un rischio "estremamente alto", a causa della crisi climatica e dell'inquinamento. È quanto emerge da un rapporto pubblicato dall'Unicef, che parla di situazione "terribile in modo quasi inimmaginabile", classificando i Paesi - e il pericolo conseguente per i bambini - in base alla loro esposizione agli shock climatici e ambientali, come cicloni, ondate di caldo.
L'agenzia delle Nazioni Unite specifica che, nonostante tutti i bambini siano coinvolti, quelli di alcuni Paesi sono nettamente più a rischio. I 33 Paesi "a rischio estremamente elevato" emettono collettivamente solo il 9% delle emissioni globali di CO2, mentre i 10 con le emissioni più alte producono insieme quasi il 70% delle emissioni globali.
Nel rapporto viene precisato che coloro che vivono nella Repubblica Centrafricana, in Ciad, Nigeria, Guinea e Guinea-Bissau sono maggiormente a rischio a causa degli impatti del cambiamento climatico, che minacciano la loro salute, istruzione e protezione e li espongono a malattie spesso mortali.