Vaccino anti Covid: campagne di persuasione e unità mobili per gli scettici

Vaccino anti Covid: campagne di persuasione e unità mobili per gli scettici
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Romania, Ungheria e anche Turchia in pressing sugli indecisi: ecco le iniziative per dare un'accelerata alle campagne vaccinali

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In Romania, l'ultimo report sulla campagna vaccinale registra circa 30mila prime dosi somministrate negli ultimi due giorni. Per dare un'ulteriore accelerata il primo ministro rumeno Florin Citu e i membri del gabinetto hanno raggiunto i centri di vaccinazione a Bucarest e nel resto del Paese per incoraggiare la gente a non mancare l'appuntamento col vaccino. 
Il ministro della salute Ioana Mihaila e il vice premier Dan Barna erano volontari in un centro della capitale. 

La Turchia ha invece affidato a dei 'team di persuasione' il compito di vincere lo scetticismo e la resistenza di alcuni cittadini. Le unità mobili porta a porta - dotate di refrigeratori per il trasporto di fiale di vaccino - sono operative in diverse province turche da aprile. 

Presso gli uffici sanitari locali, altri operatori raggiungono le persone al telefono nel tentativo di convincere anche i più recalcitranti.

Sare Oncel ha 75 anni e spiega che all'inizio non voleva vaccinarsi: "Pensavo si rimanesse paralizzati o si potesse morire col vaccino. Poi il governo ci ha mandato i medici che ci hanno convinti che non c'era niente da temere".

In Ungheria la comunità rom è rimasta in gran parte ai margini.

Spesso accusati di microcriminalità, i rom - che costituiscono circa il sette per cento della popolazione ungherese pari a 9,8 milioni - vivono spesso in povertà e in condizioni di esclusione dalla società ungherese tradizionale.

Solo di recente la campagna "Vaccini per la vita!" ha coinvolto anche le comunità isolate nel piano di vaccinazione. A Kistarcsa, una piccola città a est di Budapest, gli attivisti spiegano il processo di registrazione, impostano gli indirizzi e-mail se necessario, inseriscono i dati in un database ufficiale.

L'attivista rom Fruzsina Balogh sostiene che "molte persone non possono registrarsi per la vaccinazione perché o non sanno esattamente come farlo oppure semplicemente non hanno un computer o un dispositivo per l'accesso a Internet. Alcuni non hanno neanche un telefono perché non sono stati in grado di pagare le fatture".

La campagna "Vaccini per la vita!" ha anche prodotto video che sono stati condivisi sui social media: si tratta di clip che mostrano celebrità rom - come artisti e cantanti - che invitano la gente ad avere fiducia e a vaccinarsi.

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