Dal 2011 cucina gratis per tutti. Konstantinos aiuta i più bisognosi. Ha iniziato con 150 piatti al giorno, oggi ne fa migliaia anche a causa della crisi dovuta al Covid. Il suo progetto vive grazie a volontari, e numerosi donatori
Come da tradizione gli ortodossi normalmente celebrano la Pasqua in famiglia degustando un pranzo ricco e saporito. Quest’anno a causa della pandemia e della crisi economica questo non sarà possibile. Molte persone in Grecia sono sotto la soglia di povertà. Come Giorgos Gaitanis. Ha 58 anni faceva il cuoco ma ora è disoccupata e vive per strada.
“Dormo nelle piazze e nei parchi, non ho più una casa – ci racconta Giorgos. Fortunatamente ci sono le cucine sociali che ogni giorno distribuiscono pasti caldi. Altrimenti chi ci aiuta? Io poi ho seri problemi di salute. Ho problemi al cuore e i miei livelli di zucchero nel sangue sono troppo alti, ho il diabete. Spesso mi domando chi mi darà da mangiare, chi mi darà una mano?”
Il "pentolone solidale": pasti gratis per tutti
Tutto è iniziato nel 2011 quando Konstantinos Polychronopoulos, dopo aver perso il lavoro nel 2009, ha deciso di mettersi al servizio degli “ultimi” e di sfamare i poveri di Atene. Ha creato un movimento solidale. La sua cucina sociale chiamata “**L’altro uomo**” non è un'associazione o una fondazione. Ma un’iniziativa di solidarietà e di umanità. Konstantinos ha iniziato a cucinare per 60-70 persone ogni giorno, ora sforna circa due-tremila pasti caldi insieme al suo team di volontari e grazie alle donazioni di privati, aziende e ONG.
“Qui da noi tutti si vogliono bene. Si respira amore. Persone di diverse nazionalità e con tutti con un loro background differente si aiutano a vicenda”, ci spiega Konstantinos. Noi distribuiamo cibo a chi ne ha bisogno ma forniamo anche pannolini e latte per neonati. Siamo una società aperta, dove c’è solidarietà e rispetto per tutti.”
Una rete di solidarietà in tutta la Grecia
Durante la Settimana Santa i volontari distribuiscono uova di cioccolato, focacce e candele pasquali. Tra loro c'è anche Grigoria Mauroidaki. Una volta alla settimana, questa insegnante di inglese insieme al figlio dodicenne, aiuta Konstantinos nella sua cucina sociale. “Ho portato anche lui perché voglio che veda che la vita non è uguale per tutti. Voglio che capisca che chi si trova in una posizione privilegiata deve aiutare chi ha bisogno. Invece di passare questi giorni come abbiamo sempre fatto durante la Pasqua ortodossa stavolta ho deciso di venire qui e vedere le condizioni di vita di molte persone. Tutti possono e devono aiutare.”
Anni di crisi economica, ora l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. I greci hanno imparato cosa vuole dire trovarsi in serie difficoltà. Ecco perché gesti di solidarietà come la cucina sociale di Konstantinos dimostrano quanto sia importante dare aiuto e sicurezza a chi soffre.