Sei in totale i capi di imputazione contro la leader di Lega nazionale per la democrazia, la più seria è quella di violazione del segreto di Stato
Non c'è pace per Aung San Suu Kyi su cui cadono nuove accuse.
Mentre le proteste nel paese non si placano, sulla leader della Lega nazionale per la democrazia, nuovamente agli arresti domiciliari, piovono nuove accuse in base all'articolo 25 della legge sulla gestione delle catastrofi naturali.
Sono in tutto sei i capi di imputazione a suo carico, a indicarlo in suo legale che ha dichiarato che Aung San Suu Kyi sta comunque bene.
L'accusa più pesante è quella dello scorso 25 marzo secondo cui avrebbe violato segreti di Stato dell'epoca coloniale, è accusata anche di aver importato illegalmente walky-talky.
La protesta nel Paese continua dallo scorso 1 febbraio giorno del colpo di Stato che ha riportato l'esercito alla guida del Paese. Salgono a oltre 3000 gli arresti e sono oltre 700 le vittime degli scontri.
Ma la protesta stando anche a Anonimus non intende piegarsi neppure di fronte alle armi, mentre si continua a stampare e distribuire la Molotov newsletter che incita a non arrendersi e a continuare la protesta.