In alternativa al web la newsletter "Molotov" contro il golpe

In alternativa al web la newsletter "Molotov" contro il golpe
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Di Paolo Alberto Valenti
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La giunta golpista del Myanmar oscura e censura internet ma una newsletter clandestina viene distribuita in formato cartaceo anche nei mercati. La rivolta continua

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La giunta golpista del Myanmar oscura e censura internet eppure una newsletter clandestina viene distribuita in formato cartaceo anche nei mercati. È stato un trentenne, che rimane anonimo, a stampare la pubblicazione intitolata col nome dirompente di  "Molotov" per attrarre i giovani. Migliaia di lettori in tutto il paese, quando ci riescono, scaricano la versione PDF della pubblicazione e a loro volta la distribuiscano nei quartieri di Yangon e nelle altre città.

Comunicare in Myanmar

Lynn Thant  è lo pseudonimo dell'editore di  "Molotov" che ha parlato così: "Anche se uno di noi viene arrestato ci sono sempre altri giovani che continuano a produrre la newsletter. Anche se ci uccideranno qualcun altro ci sostituirà. 'Molotov' continuerà le sue pubblicazioni fino alla riuscita della rivoluzione".  La pubblicazione finora riesce a raggiungere più di  30.000 persone su Facebook ma il pubblico principale è quello per strada. Copie della newsletter vengono distribuite alla luce del sole in tanti mercati ortofrutticoli. Il Myanmar ha vissuto sotto il governo militare per 49 anni prima di passare alla democrazia nel 2011 quindi esiste già una esperienza di informazione clandestina che aveva efficacemente aggirato la censura di stato. Stando comunque al monitoraggio Reporting ASEAN, i media indipendenti sono minacciati, con 64 giornalisti arrestati dopo il colpo di stato e 33 ancora in detenzione. La giunta ha anche revocato le licenze a cinque organi di stampa.

E le proteste continuano

Intanto 19 oppositori della giunta militare sono stati condannati a morte per l’uccisione di un soldato durante gli scontri con le forze di sicurezza. Sebbene in tutto il Paese continuino le dimostrazioni pro-democrazia, secondo il portavoce della giunta Zaw Min Tun, il Paese sta tornando alla normalità e i ministeri e le banche dovrebbero riaprire dopo mesi di disobbedienza civile.

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