Continua la mobilitazione contro la giunta militare
Non si placa l'ondata di proteste civili dopo il colpo di stato in Myanmar. In occasione della Pasqua, nonostante nel paese i cristiani siano solo il 4 per cento della popolazione, le iniziative contro la giunta militare si sono moltiplicate anche usando slogans dipinti sulle uova pasquali, deposte poi davanti all'uscio di molte abitazioni.
La mobilitazione, repressa dalle forze di polizia, continua a registrare episodi di violenza. Secondo una Ong con sede in Thailandia, nelle ultime ore si sono contati altri sette morti, il che porta il bilancio complessivo delle vittime a 557. Secondo la stessa fonte, almeno 2600 persone sono state finora incarcerate.
Intanto, la compagnia petrolifera francese Total, che controlla gran parte della produzione elettrica, ha confermato che non lascerà il paese. L'amministratore delegato Patrick Pouyanné, per attenuare le critiche di chi accusa la compagnia di favorire il regime, ha tuttavia promesso dei finanziamenti alle Organizzazioni non governative presenti in Myanmar e che si battono per la difesa dei diritti umani.