L'isola di Saint Vincent ancora in emergenza per l'eruzione del vulcano

Un'immensa coltre di fumo e cenere ha oscurato il cielo di Saint Vincent, isola caraibica tra Grenada e Barbados, dove venerdì è iniziata l’eruzione del vulcano La Soufrière, inattivo da quarantadue anni. L’attiva sismica connessa all’eruzione era iniziata giovedì.
L'eruzione di venerdì di La Soufrière - la prima grande dal 1979 - ha trasformato le città e i villaggi rigogliosi dell'isola in versioni cupe e grigie di se stessi. Un forte odore di zolfo era inevitabile sabato e la cenere ha coperto tutto, insinuandosi nelle case e nelle auto.
Circa 16mila persone sono fuggite dalle loro comunità, vicino al vulcano.
Tewana Burke è tra gli sfollati della zona rossa: "È la prima volta che vivo un'eruzione vulcanica - dice - Ho paura e spero che tutto finisca per poter tornare a casa".
Anche Verona Hillocks ha dovuto lasciare la sua abitazione: "Questa è la seconda volta che vivo l'esperienza di un'eruzione. La prima volta avevo nove anni - racconta Hillocks - Ora ho cinquant'anni e la sto vivendo meglio perché sono più informata, nonostante la situazione sia grave."
Non si hanno in ogni caso notizie di vittime o feriti a causa dell'attività vulcanica. Già giovedì il primo ministro di Saint Vincent e Grenadine, Ralph Gonsalves, aveva decretato lo stato di emergenza e ordinato l’evacuazione di circa 7.000 persone dalla parte settentrionale dell’isola per la "portata potenzialmente disastrosa" dell’eruzione. Le autorità governative hanno consegnato acqua, cibo e rifornimenti ai rifugi dove molti hanno trovato riparo temporaneo.
L'aeroporto internazionale dell'isola è rimasto coperto di cenere e fumo sabato, rendendo le piste di atterraggio appena visibili.
Nel frattempo, un altro evento eruttivo ha interrotto le forniture di acqua e corrente elettrica alla popolazione.Gli esperti avvertono che le eruzioni potrebbero durare per giorni o addirittura settimane.