Prova di forza navale senza precedenti per il Cremlino: tre sottomarini nucleari russi sono sbucati simultaneamente dal ghiaccio durante le esercitazioni nel Mar Artico, nella Terra di Francesco Giuseppe. Il sogno delle ricchezze minerarie artiche di Putin continua.
"Nell'Artico comandiano noi", sembra il messaggio forte e chiaro inviato dalla Russia, dopo la gigantesche esercitazioni e manovre navali effettuate la settimana scorsa.
E rilevate dalle immagini satellitari della società americana Maxar Technologies.
Nel ghiaccio del Polo Nord, spesso oltre un metro e mezzo, sbucano tre sottomarini nucleari russi, a meno di 300 metri l'uno dall'altro.
Mosca fa la voce grossa
Prova di forza navale senza precedenti del Cremlino, alla presenza di 600 militari e di aerei da guerra che hanno sorvolato l'Artico.
Le esercitazioni si sono svolte a 30 gradi sottozero nella Terra di Francesco Giuseppe, un arcipelago a nord della Russia, dove l'esercito russo ha recentemente costruito una base militare.
Il capo della Marina russa, l'Ammiraglio Nikolai Yevmenov, ha riferito a Vladimir Putin che l'esercitazione è perfettamente riuscita.
La società Maxar Technologies, con sede in Colorado, ha riferito che le immagini hanno mostrato diversi luoghi dove i sottomarini hanno rotto il ghiaccio, compresa una posizione dove un sottomarino di classe Delta IV potrebbe essere comunque visto sopra il ghiaccio.
La Russia sta dando priorità al cosiddetto "potere del ghiaccio", il grande sogno di Putin: il rafforzamento della sua presenza militare nella regione artica, che si crede contenga fino a un quarto del petrolio e del gas non ancora scoperto della Terra.
Caccia alle ricchezze minerarie
Putin, in passato, ha citato stime sul valore delle ricchezze minerarie artiche attorno ai 30 trilioni di dollari.
La Russia, ma anche gli Stati Uniti, il Canada, la Danimarca e la Norvegia stanno cercato di affermare la loro giurisdizione su parti dell'Artico, dato che la riduzione dei ghiacci polari apre nuove opportunità per sfruttare le risorse della regione e aprire nuove rotte di navigazione.
La presenza russa, però, sembra più strutturata e militarizzata, in un momento di forti tensioni tra Mosca e l'Occidente, in particolare con il nuovo presidente americano Joe Biden. .
Come parte degli sforzi per aumentare il proprio potere sull'Artico, l'esercito russo ha ricostruito e ampliato numerose strutture in tutta la regione polare negli ultimi anni, rinnovando le piste e schierando ulteriori mezzi di sorveglianza e difesa aerea.
"Ordino di continuare le spedizioni artiche e la ricerca nell'estremo nord per contribuire a garantire la sicurezza della Russia", ha esortato Putin, riferendosi al capo della Marina.
La Russia va avanti, senza incertezze.