Myanmar, ancora scontri e morti. Mosca fedele alleata dei generali

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Di Debora Gandini
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Ancora proteste contro il golpe e ancora morti tra i manifestanti. Molotov contro la sede del partito di Aung San Suu Kyi. Per Mosca il Myanmar dei generali è un alleato affidabile

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Ancora proteste, ancora scontri e altre vittime. Sale il bilancio della repressione violenta contro il golpe in Myanmar, in occasione della Giornata delle Forze armate. Chi parla di più di dieci morti. Chi di 50. I manifestanti sono scesi in piazza a Yangon, Lashio, Mandalay, Kyaukpadaung e Kyeikhto fin dalle prime ore della giornata con candele in mano.  

Cortei in tutto il paese mentre il regime militare ha inscenato un'importante dimostrazione di forza per la sua parata annuale delle forze armate. Un incendio, causato da una molotov, si è sprigionato nel quartier generale del partito dell'ex leader birmana Aung San Suu Kyi a Yangon. La Birmania sta attraversano un cruenta crisi in seguito al golpe militare del 1 febbraio scorso che ha deposto il premio Nobel per la pace.

Da quel momento, alcuni deputati della Lega Nazionale per la Democrazia, il partito di Aung San Suu Kyi, vivono in clandestinità e gli uffici del partito a Yangon sono occupati solo da qualche dipendente. L'attentato incendiario sarebbe stato compiuto intorno alle 4 del mattino (ora locale).

Gli appelli della comunità internazionale e la sfida di Mosca

La comunità internazionale preme e chiede la fine delle violenze. Stati Uniti e Gran Bretagna hanno annunciato dure sanzioni. L’inviato speciale dell’Onu Christine Schraner Burgener ha garantito che verrà fatto il possibile per ripristinare la pace e difendere il popolo, è un diritto e un dovere. Troppe donne, giovani e bambini sono stati uccisi in queste settimane.

Da più parti si chiede il rilascio di tutti i detenuti, compresi mentre il Palazzo di Vetro L'inviato speciale chiede il rilascio compresi il Presidente Win Myint e di Aung San Suu Kyi. Intanto mentre il regime avrebbe liberato oltre 300 prigionieri politici, Mosca ha mandato il suo viceministro della difesa Alexandr Fomìn a incontrare il capo delle forze armate birmane, Min Aung Hlaing. Una visita del forte valore diplomatico. La Russia ha precisato infatti che il Myanmar dei generali è un "alleato affidabile".

Il Myanmar sta attraversano un violenta crisi dal colpo di stato che ha deposto il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Stando alle informazioni di molte ONG sono oltre 320 le persone uccise durante le proteste dal primo febbraio ad oggi. 

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