Centinaia di sostenitori di George Floyd e del movimento "Black Lives Matter" hanno atteso invano al Tribunale di Minneapolis l'inizio del processo, slittato di 24 ore. L'agente di polizia Derek Chauvin rischia l'accusa di omicidio volontario di terzo grado.
"Niente giustizia, niente pace", si sente gridare per le strade di una blindatissima Minneapolis, nello stato americano del Minnesota, alla vigilia dell'apertura del processo per la morte di George Floyd.
Omicidio volontario di terzo grado
Il processo, che doveva iniziare lunedì 8 marzo, ha subito un ritardo di 24 ore e prenderà il via questo martedi: l'accusa ha chiesto di attendere l'esatta definizione del capo d'accusa - probabilmente omicidio volontario di terzo grado - dell'agente Derek Chauvin, ritenuto responsabile della morte di George Floyd, avvenuta a Minneapolis, il 25 maggio dell'anno scorso, diventata il simbolo del movimento "Black Lives Matter".
Centinaia i sostenitori di George Floyd fuori dal Tribunale di Minneapolis.
Cortez Rice, residente a Minneapolis;
"Avevamo la sensazione che il processo sarebbe slittato. Speravamo e pregavamo che andassero avanti e che non si fermassero più. Abbiamo scoperto che stanno cercando di far passare l'accusa di omicidio di terzo grado, ma questa è l'accusa minore, noi vogliamo il massimo!".
Nikky, residente a Minneapolis:
"Sicuramente il poliziotto dovrebbe essere condannato per omicidio, se possono fare secondo grado o primo grado. Più tempo passa in prigione, meglio è".
L'agente di polizia rischia 40 anni di carcere
L'agente di polizia Derek Chauvin (45 anni) sta già affrontando le accuse di omicidio di secondo grado e omicidio colposo.
La pena massima che rischia è di 40 anni.
Ma l'omicidio di terzo grado è più semplice da provare e gli avvocati dell'accusa sono convinti che migliorerà le probabilità di ottenere una condanna, anche se leggermente più lieve.
In tutto il mondo, il movimento "Black Lives Matter" si sta mobilitando per seguire da vicino questo processo.