Migliaia di agricoltori indiani in collera danno i brividi al governo conservatore di Modi

Sotto il segno della ribellione. Da mesi in conflitto contro il governo, gli agricoltori indiani hanno deciso di celebrare la festa della repubblica a modo loro.
I coltivatori hanno occupato a migliaia il celebre Forte Rosso dell'epoca Mogul nella parte più antica della capitale Nuova Dheli.
Protestano contro la liberalizzazione della produzione agricola invadendo la megalopoli del subcontinente indiano con i trattori.
"Questi trattori sono il simbolo del cambiamento politico, della rivoluzione" dice uno dei sollevati.
La polizia ha cercato di calmare gli animi con un certo vigore usando lacrimogeni e idro-cannoni per travolgere le barricate dei dimostranti.
I toni delle campagne sono battaglieri:
"il nostro messaggio al primo ministro è che il vero governo di questo Paese non è il suo , ma quello degli agricoltori e gli agricoltori lo guideranno. Faremo quello che vogliamo. non può imporre le sue leggi ai poveri per dei capricci."
Gli agricoltori indiani protestano da novembre. Il governo del nazionalista indù Narendra Modi (del Bharatiya Janata Party, il partito popolare) intende liberalizzare i mercati agricoli.
Una politica che rischia di espellere dal mercato milioni di piccoli produttori indù, sikh, musulmani e addiritura maoisti che costituiscono in realtà la maggioranza della popolazione indiana.