Covid, il nodo Schengen e le decisioni Ue per evitare il caos alle frontiere

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Di Stefania De Michele
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Viaggi non essenziali scoraggiati, test e quarantene: l'Ue cerca di mettere un freno alle frontiere senza sospendere Schengen

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La minaccia di una nuova, più aggressiva ondata di contagi ha sortito l'effetto di produrre sostanziale consenso a Bruxelles.
Dal vertice dell'Unione europea emerge una certa cautela dopo l'ottimismo che aveva accompagnato l'avvio delle vaccinazioni anti Covid.

L'obiettivo è quello di controllare la diffusione del virus senza sospendere le regole di Schengen. Tra le misure possibili, valutate già da diversi Stati membri, figura la richiesta di un test PCR e l'adozione della quarantena per chi arriva

"In considerazione della gravissima situazione sanitaria, tutti i viaggi non essenziali dovrebbero essere fortemente scoraggiati sia all'interno del paese che, naturalmente, attraverso le frontiere - dice la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - Allo stesso tempo, è assolutamente importante garantire il funzionamento del mercato unico. Quindi, per quanto riguarda i lavoratori e le merci essenziali, devono continuare ad attraversare le frontiere senza problemi. In relazione ai confini esterni, proporremo anche di avere misure di sicurezza supplementari".

Nel tweet di von der Leyen: "_Importanti discussioni con i leader dell'Ue sui prossimi passi per affrontare la pandemia, in particolare: _

- Accelerare la vaccinazione

- Certificato di vaccinazione

- Affrontare le nuove varianti del virus

- Sostenere i Paesi vicini sui vaccini"

Un'altra questione discussa dai leader dell'Unione europea riguarda la strategia da adottare per la vaccinazione, anche alla luce dei ritardi di consegna da parte delle aziende farmaceutiche.

"I leader vogliono che la vaccinazione sia accelerata e, a questo proposito, gli impegni sulle consegne presi dalle aziende devono essere rispettati - aggiunge Charles Michel, presidente del Consiglio europeo - è stato riaffermato che i vaccini devono essere distribuiti contemporaneamente e deve essere fatto in proporzione alla popolazione. Abbiamo ribadito la necessità di avere uno stretto controllo del processo di vaccinazione. Saranno esaminati tutti i mezzi possibili per garantire una fornitura rapida, compresa la distribuzione anticipata per evitare ritardi. "

La proposta più divisiva è venuta da un piccolo gruppo di Paesi: una sorta di fast track, ovvero un sistema di viaggio veloce, per coloro che si vaccinano. Un provvedimento che - a detta di chi lo propone - può accelerare la ripresa economica, ma che per i detrattori può tradursi in una discriminazione difficile da legittimare.

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