L'odissea degli italiani bloccati nel Regno Unito

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Di Alberto De Filippis
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È passata una settimana da quando l'Italia ha annunciato la sospensione dei voli in provenienza dal Regno Unito a causa dell'apparizione del cepo definito inglese del coronavirus. Un ceppo coonsiderato più aggressivo di quello ordinatrio. Da allora molte persone sono rimaste bloccate oltremanica. Il blocco è durato 48 ore ed è stato concesso di rientrare a italiani residenti e con urgenze previo tampne e quarantena obbligatori.

I fortunati che in questi giorni sono riusciti a sbarcare a in Italia nei giorni passati, non sapevano nemmeno cosa fosse successo.

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Sono sorte però diverse pagine per migliaia di persone che sono rimaste bloccate negli aeroporti britannici senza alcun sussidio economico, abbandonate a sé stesse e costrette ad esempio a rifare tamponi a pagamento per poter rientrare.

I consumatori si stanno anche organizzando per class action contro le compagnie che abbiano annullato i voli per decisioni commerciali, ma non per il rispetto dei DPCM italiani in quanto essi rientrano in questo caso in amministrazione straordinaria.