Gli armeni del Nagorno-Karabakh accolgono i militari russi

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Diritti d'autore Sergei Grits/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Interviste di Anelise Borges
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Dopo un mese e mezzo di scontri tra Armenia e Azerbaigian, nel Nagorno-Karabakh sono arrivati i soldati russi per monitorare il rispetto dell'accordo di pace. Calorosa l'accoglienza della popolazione locale armena, che teme attacchi azeri

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Nel Nagorno-Karabakh, martoriato dopo un mese e mezzo di scontri tra Armenia e Azerbaigian per il controllo della regione, le truppe russe hanno cominciato la loro quinquennale missione di peacekeeping.

"Ieri, quando sono arrivati i carri armati, abbiamo pianto", dice Valya. Gestisce un caffè a Lachin, la città che dà il nome a quello che diventerà l'unico corridoio di collegamento tra Armenia e Nagorno-Karabakh e sarà sorvegliato dai russi.

L'accordo di pace siglato, con la mediazione di Mosca e Ankara, costringe gli armeni a lasciare agli azeri parte della regione che controllava dagli anni Novanta.

"I soldati russi sono gentili", racconta Valya, "Ho offerto loro caffè o tè, ma hanno rifiutato. Non so se hanno paura di parlare con noi".

Il contingente russo sarà di 1960 uomini. Verrà presto affiancato nell'attività di peacekeeping da quello turco, la cui spedizione di un anno è stata approvata martedì dal parlamento di Ankara. I turchi, fanno sapere le autorità russe, si muoveranno solo in territorio azero e non nel Nagorno-Karabach per monitorare eventuali violazioni. Il governo di Recep Tayyip Erdogan sta determinando il numero di uomini da inviare.

"Ne abbiamo viste così tante che impossibile non aver paura", dice Araksia, un'abitante di Lachin. "Questa è la mia terra, qui sono sepolti i miei cari, c'è la mia casa. Voglio rimanere qui".

Araksia vive da 20 anni nel distretto di Lachin, una delle zone che l'Armenia dovrà restituire all'Azerbaigian. I residenti si chiedono cosa ne sarà di loro, ma non trovano risposte che possano confortarli.

"Voglio rimanere qui fino alla fine dei miei giorni, sono in un'età per cui può venirmi un infarto da un momento all'altro. Non mi importa se brutto o bello, ma questo è il mio angolo di mondo", dice Araksia.

La missione quinquennale di Mosca potrà essere rinnovata di altri cinque anni. I russi, garanti della pace in questo momento, sono benvoluti dalla popolazione locale, che si chiede cosa accadrà quando l'ultimo militare del Cremlino se ne sarà andato.

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