Tra i candidati la contrapposizione si misura anche negli eventi elettorali: comizi affollati per Trump; riunioni a distanza di sicurezza per Biden
Il Covid irrompe nella campagna elettorale Usa. Espaspera il confronto politico tra Donald Trump e il suo sfidante Joe Biden a pochi giorni dall'elezione presidenziale più combattuta degli ultimi quarant'anni. Gli scettici stanno con il repubblicano, mentre i prudenti sostenitori delle restrizioni appoggiano il democratico. Il presidente uscente così proclama in Arizona:
"Votare per Biden significa non mandare bambini a scuola, niente diplomi, niente matrimoni, niente Giorno del Ringraziamento, niente Natale, e neanche 4 luglio. A parte questo, buon divertimento... Ci sono storici che sostengono che Biden sia il peggior candidato nella storia delle elezioni americane".
La prudenza di Biden
La distanza tra i due candidati si misura anche con gli appuntamenti elettorali degli ultimi giorni di campagna elettorale: il presidente in carica procede al ritmo di tre comizi al giorno, sempre affollatissimi e con nessuna distanza (poche anche le mascherine). Immagini che rimbalzano con orgoglio sui social media e i messaggi pubblicitari di Trump, in opposizione a un Joe Biden prudente, che incontra gruppi limitati di sostenitori, tutti a distanza di sicurezza l'uno dall'altro.
L'ex vicepresidente ha votato in anticipo con la moglie Jill. Promette lotta dura contro il virus sottolineando che "non c'è una bacchetta magica per combatterlo".
"Anche se vinco, ci sarà molto da fare per liquidare la pandemia. Non mi presento con la promessa falsa di farla finita con il Covid. Ma vi prometto che fin dal primo giorno faremo le cose giuste, faremo in modo che la scienza guidi le nostre decisioni, ci occuperemo onestamente degli americani, e non li lasecremo mai".
Voto anticipato
Come il candidato democratico hanno già votato in anticipo settanta milioni di americani. È un numero eccezionale che potrebbe preludere all'affluenza alle urne più alta in oltre un secolo negli Stati Uniti. I democratici, dicono i sondaggi, sarebbero in testa, anche se sulla base dell'ultima media diffusa da Real Clear Politics lo svantaggio di Trump si sarebbe assottigliato a 7 punti.