L'estrema destra dietro le sbarre in Grecia. Trentotto nostalgici del regimi dei colonnelli e del revanscismo pan-ellenico radicale della "Grande Idea" dovranno scontare da subito condanne oscilanti dai 10 ai 13 anni di carcere
Decapitati i vertici di Alba Dorata. Trentotto affiliati dell'organizzazione di estrema destra greca cominceranno da subito a scontare le pene detentive, senza attendere l'esito del giudizio di secondo grado a piede libero.
Fanno parte del gruppo dirigente del movimento.
Già condannati qualche tempo fa in primo grado da una corte di Atene, dovranno scontare da dieci a tredici anni di prigione per aver "capeggiato un'organizzazione criminale".
Massimo della pena anche per Il sessantaduenne leader della formazione, Nikos Michaloliakos, negatore dell'olocausto e ammiratore del nazismo.
I giudici hanno respinto la richiesta di sospensione della pena formulata dal pubblico ministero in attesa della sentenza d'appello. Tra di loro ci sono anche degli ex parlamentari del movimento estremista.
Xenofoba, turcofoba e anti-migranti, Alba Dorata è una formazione ultra-nazionalista che si richiama all'ideologia della Grande Idea, una dottrina fascistoide che promuove una "Grande Grecia" estesa a tutti i territori dove siano presenti comunità di lingua e cultura elleniche, comprese l'attuale Macedonia del Nord, parte dell'Albania, la Tracia (oggi appartenente a Bulgaria e Turchia) fino a Costantinopoli e Smirne.
L'organizzazione sventola vessilli con simboli stilizzati che ricordano la svastica e altri stemmi nazional-socialisti.