A Mosca Armenia e Azerbaigian stringono un cessate il fuoco

A Mosca Armenia e Azerbaigian stringono un cessate il fuoco
Diritti d'autore AP/Russian Foreign Ministry Press Service
Di Paolo Alberto Valenti
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Con la mediazione della Russia Armenia e Azerbaigian accettano un cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh dove si è riaccesso un conflitto scoppiato alla fine del XX secolo come risultato locale della dissoluzione dell'Unione Sovietica

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La diplomazia russia piazza il punto e a Mosca Armenia e Azerbaigian accettano un cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh dove si è riaccesso un conflitto che è stato ereditato dalla dissoluzione dell'impero sovietico.

Scambio di prigionieri ma non solo

Dopo due settimane di pesanti combattimenti, con bombardamenti reciproci che hanno segnato la ripresa delle ostilità nella regione separatista (contesa fra i due paesi dal 1991), c'è stato un incontro fra i ministri degli esteri dei due paesi belligeranti che ha prodotto la tregua. "Le parti hanno concordato i seguenti passaggi: dalle 12:00 del 10 ottobre viene annunciato un cessate il fuoco per scopi umanitari, per lo scambio di prigionieri di guerra e di altre persone detenute e per seppellire i morti, in conformità con i principi della Croce Rossa": ha dichiarato il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov.

I giochi di potere fra Mosca e Ankara

I ministri degli esteri di Armenia e Azerbaigian hanno affermato che gli ulteriori dettagli della tregua verranno concordati successivamente. Per la Russia il cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh consentirebbe di arginare il tentativo della Turchia di espandere il proprio potere in prossimità dei suoi confini e non comprometterebbe i rapporti con Mosca. Le mire della Turchia sono quelle di integrare la presidenza del Gruppo di Minsk dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa cioè Stati Uniti, Russia e Francia.

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